Differenza di genere nella sindrome di Tako-Tsubo: does sex matter?
di Camilla Cavallaro
31 Maggio 2022

La sindrome di tako-tsubo (TTS), o cardiomiopatia da stress, è una ben nota condizione clinica caratterizzata da scompenso cardiaco acuto e reversibile disfunzione contrattile del ventricolo sinistro. A causa della transitorietà, questo fenomeno era stato inizialmente descritto come condizione benigna ed autolimitante; allo stato attuale invece, sappiamo bene che sono numerose le complicanze che si correlano alla TTS, come aritmie ventricolari, fenomeni tromboembolici e shock cardiogeno.

E’ noto che la TTS possa essere scatenata da emozioni forti o stress fisico; la stimolazione simpatica e la conseguente disfunzione microvascolare giocano un ruolo chiave nel determinare il danno diretto dei miocardiociti. Rimangono ancora da chiarire però molti aspetti fisiopatologici per spiegare il fenomeno ed identificare gli individui più a rischio.

Da quando è stata descritta per la prima volta nel 1990, questa sindrome coinvolgeva prevalentemente donne in età post menopausale, oltre il 90% dei casi descritti in letteratura è infatti costituito da pazienti di sesso femminile con età media 65-75 anni. Il motivo per cui la TTS affligga prevalentemente le donne non è ben chiaro, sicuramente però il declino della protezione estrogenica potrebbe rendere le donne più suscettibili al danno microvascolare che si determina durante la stimolazione simpatica.

I pazienti di sesso maschile costituiscono sicuramente una categoria ristretta, le evidenze attualmente disponibili sottolineano che si tratta di una categoria particolarmente vulnerabile, caratterizzata da un’elevata incidenza di aritmie, shock cardiogeno e mortalità rispetto alle donne.

Luca Arcari e colleghi hanno recentemente pubblicato su JACC uno studio originale e molto interessante su questo argomento, si tratta un’analisi su un campione di uomini affetti da TTS, provenienti da un registro multicentrico internazionale GEIST (Germania, Italia, Spagna).

Dei 2492 pazienti arruolati per il registro, sono state studiate le caratteristiche per sesso, successivamente è stata eseguita un’analisi di confronto 1:1, utilizzando il modello statistico del propensity score, tra due coorti di pazienti (207 maschi e 207 femmine) in base alle diverse variabili: età, comorbidità  e tipo di trigger (fisico o psicologico).

Lo scopo dello studio è stato quello di descrivere le differenze sesso-specifiche per la patologia di Tako-tsubo e definirne le caratteristiche cliniche e gli outcome a breve e lungo termine rispetto ai due sessi.  

Gli individui di sesso maschile rappresentavano l’11% della popolazione esaminata. Rispetto alle donne gli uomini erano più giovani (età media 69 ± 13 anni vs 71 ± 11 anni; P = 0.005), con una più alta prevalenza di comorbidità (diabete mellito 25% vs 19%; P = 0.01; patologie polmonari 21% vs 15%; P =0.006; neoplasie 25% vs 13%; P < 0.001) e trigger fisici (55 vs 32% P < 0.01).

Dall’analisi di confronto è emerso che gli uomini avevano una più elevata incidenza di shock cardiogeno e mortalità intra-ospedaliera (16% vs 6% e 8% vs 3%; entrambi P < 0.05). Il tasso di mortalità a lungo termine era 4.3% per paziente/anno (uomini 10%, donne 3.8%).

L’analisi della sopravvivenza ha mostrato che il tasso di mortalità era più alto nei gli individui di sesso maschile in fase acuta (sia in generale: P < 0.001; che nel gruppo di confronto: P = 0.001); mentre la mortalità dopo 60 giorni era significativamente più alta negli uomini, in generale (P = 0.002) ma non nel gruppo di confronto (P = 0.541); questo dato è stato spiegato dagli autori dalla elevata presenza di comorbidità all’interno della popolazione maschile che ne ha condizionato la prognosi.

Il sesso maschile è risultato essere associato in modo indipendente, sia alla mortalità intra-ospedaliera (OR: 2.26; 95% CI: 1.16-4.40) che alla mortalità a lungo termine (HR: 1.83; 95% CI: 1.32-2.52).

Questo studio è di grande originalità considerato che allo stato attuale sono ancora poche le pubblicazioni sull’argomento. Fa emergere degli aspetti interessanti che saranno uno spunto per le future ricerche sul tema, e contribuiscono a definire meglio quali potrebbero essere gli individui più soggetti a sviluppare questa patologia.

Key messages: 

  • Nonostante gli uomini siano meno inclini a sviluppare la TTS (costituiscono circa il 10% della popolazione TTS), questi manifestano sintomi più  severi (decorso più critico già all’esordio dei sintomi, shock cardiogeno,  necessità di intubazione).
  • Negli individui di sesso maschile è più frequente che sia uno stimolo fisico il trigger che scatena la sindrome, rispetto alle donne più suscettibili a stress di natura emotiva).
  • La mortalità intraospedaliera risulta essere più elevata negli individui di sesso maschile in entrambi i gruppi studiati.
  • Non sono emerse significative differenze sulla mortalità a lungo termine

References:

  • Arcari L, Núñez Gil IJ, Stiermaier T, et al. Gender differences in takotsubo syndrome. J Am Coll Cardiol. 2022;79:2085–2093.
  • Omerovic E, Citro R, Bossone E, et al. Pathophysiology of takotsubo syndrome-a joint scientific statement from the Heart Failure Association takotsubo Syndrome Study Group and Myocardial Function Working Group of the European Society of Cardiology-Part 2: vascular pathophysiology, gender and sex hormones, genetics, chronic cardiovascular problems and clinical implications. Eur J Heart Fail. 2022 Feb;24(2):274–286.
  • Medina de Chazal H, Del Buono MG, Keyser- Marcus L, et al. Stress cardiomyopathy diagnosis andtreatment: JACC state of the art review. J Am Coll Cardiol. 2018;72:1955–1971.