COCAINA A “RICREAZIONE”
di Antonella Labellarte
03 Agosto 2010

L’assunzione di cocaina è aumentata negli ultimi dieci anni, il suo uso interessa attualmente circa l’1.2 % della popolazione europea, con una prevalenza nei giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni. L’uso aumenta soprattutto nei mesi estivi, quando maggiori sono le occasioni e la voglia di trasgredire.

Vi sono diversi fattori che hanno contribuito ad incrementare l’uso di questa sostanza: la facilità di assunzione – si può fumare o inalare oltre che iniettare per via endovenosa – , la sua purezza, il costo relativamente modesto (€ 40 – 80 euro al grammo) e l’errata percezione che la sua assunzione saltuaria a scopo “ricreativo”, appunto, sia esente da grossi rischi. In una recente indagine condotta dal Department of Health and Human Services negli Stati Uniti, solo il 50 % dei giovani intervistati ritiene che l’assunzione di cocaina una volta al mese possa essere davvero pericolosa.

Proprio questa falsa percezione di “innocuità” della cocaina a “ricreazione” va combattuta. Con l’aumentare dell’assunzione di cocaina sono proporzionalmente aumentati gli eventi cardiovascolari ad essa correlati, l’infarto, l’angina pectoris, le cardiopatie e la morte improvvisa. Il rischio di morte improvvisa è alto nei giovani, abitualmente considerati una popolazione a basso rischio a causa dell’assenza, nell’età giovanile, di alcuni tradizionali fattori di rischio cardiovascolare come diabete, ipertensione arteriosa, colesterolo aumentato.
Studi recenti (Lucena et al) hanno mostrato che:

  • Il rischio di infarto aumenta di 24 volte entro la prima ora dall’assunzione anche in soggetti sani;
  • nessuna concentrazione di cocaina nel sangue è esente da rischi; quantità da 0,1 a 24 mg/L, un ampio range, come si può intuire, sono state rilevate nei soggetti andati incontro a morte;
  • circa il 50 % degli eventi si è verificato nei fine settimana, la probabilità è maggiore con l’utilizzo saltuario e non nei soggetti con utilizzo quotidiano.

Ma in che modo la cocaina agisce sul cuore?

Si tratta della combinazione di più fattori: una marcata costrizione delle arterie coronarie, un’aumentata aggregazione delle piastrine che si uniscono a formare dei tappi – i “trombi” – che occludono le arterie del cuore, un incremento del battito cardiaco con una concomitante aumentata richiesta di ossigeno, un innalzamento della pressione arteriosa.
Il fumo peggiora gli effetti deleteri della cocaina sul cuore. Molto spesso, inoltre, nei soggetti che giungono ai reparti di emergenza, si riscontra una combinazione dell’uso di cocaina ed etanolo. L’etanolo esalta l’euforia indotta dalla cocaina e minimizza l’effetto disforico che segue spesso la sospensione dell’assunzione di questa sostanza. L’uso combinato di cocaina ed etanolo è più cardiotossico rispetto a ciascuna delle due sostanze assunte separatamente. Peggiora la depressione miocardica ed il rischio di aritmie pericolose per la vita e talora responsabili di morte improvvisa. Ciò si pensa sia in parte dovuto al coca etilene , un derivato attivo della cocaina sintetizzato nel fegato quando è presente in circolo etanolo. Il coca etilene negli studi sperimentali condotti su animali si è dimostrato tossico, capace di indurre aritmie e persiste in circolo più a lungo della cocaina stessa.

COCAINA A “RICREAZIONE”? NO, GRAZIE!

Richard A. Lange and L. David Hillis. Sudden death in cocaine abusers. European Heart Journal (2010) 31, 271-273

Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma