La nostra storia

Il CLI è nato nel 1982 come un’associazione senza fini di lucro. Il numero degli iscritti è cresciuto nel tempo, fino a raggiungere il numero attuale di 6.500 associati. Sin dall’anno della fondazione, il 1982, il CLI organizza per i medici il congresso di cardiologia “Conoscere e Curare il Cuore”, che si svolge al Palazzo dei Congressi di Firenze accogliendo oltre 2.700 iscritti.Il congresso ha acquisito nel tempo un grande prestigio, diventando per i medici un momento fondamentale di aggiornamento cardiologico. Sempre nel 1982 è stata avviata la pubblicazione della rivista “Cuore e Salute”che ha la peculiarità di abbinare argomenti di cardiologia divulgativa ad altri di educazione sanitaria.

Con una tiratura di oltre 22.000 copie,“Cuore e Salute” è una delle riviste di salute più diffuse e lette nel nostro paese. Nell’intensa attività editoriale del CLI rientrano altre iniziative di educazione sanitaria: tra queste l’“Almanacco del Cuore” negli anni 1983-1985, l’“Antologia di Cuore e Salute” del 1986 e due testi di grande successo “Nostalgia di baroni” del 1992 e “Piccola antologia del pensiero breve” del 2007. Nel 1987 venne organizzata la mostra “CUOREVIVO”, per portare l’educazione sanitaria nelle piazze delle più importanti città italiane.

Aveva lo scopo di insegnare come è fatto il cuore, come funziona, come si riconoscono le sue malattie e come evitarle. Alcuni macchinari insegnavano l’anatomia ed il funzionamento del cuore,altri permettevano di calcolare la propria dieta ideale, la misurazione della pressione e del colesterolo. La mostra partì da Roma nel 1987, e si tenne nelle principali città italiane. Fu visitata da oltre 30.000 persone e riscosse grande interesse e successo in tutte le città che la ospitarono.

Il CLI è stato molto attivo anche sul fronte della ricerca. Nel 1985 fu avviato il “Progetto ’39”, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità e del Comune di Roma. Concepito come un’indagine sui fattori di rischio coronarico in 22.000 soggetti di sesso maschile, si impose come una grande indagine conoscitiva sulle condizioni cardiovascolari dei maschi quarantacinquenni residenti nella capitale, l’età in cui il rischio di malattia coronarica diventa incombente. Per questo progetto sono stati arruolati tutti i soggetti di sesso maschile nati nel 1939 che, in base alle liste elettorali fornite dal Comune di Roma, risultavano residenti a Roma nel gennaio 1985 (n = 21.872). Nel marzo 1985 è stato inviato loro un questionario con domande riguardanti le abitudini di vita, alcune conoscenze di ordine medico-sanitario e l’atteggiamento nei confronti della prevenzione.

L’iniziativa fu di grande successo; i risultati, pubblicati sullo European Journal of Epidemiology, furono ripresi da varie testate giornalistiche nazionali. Sempre sul fronte della prevenzione, nel 1989 venne avviato il “Progetto ECCIS, il Cuore Soffre in Silenzio”. L’iniziativa, che prevedeva lo studio per 5 anni di oltre 5.000 soggetti maschi,un campione a rischio per la presenza di ischemia miocardica silente. I dati dello studio furono oggetto di numerose pubblicazioni su riviste internazionali di prestigio.

I dati epidemiologici emersi dal Progetto ECCIS hanno permesso di costituire, nel 2004, il “Gruppo di ricerca per la stima del rischio cardiovascolare in Italia” e di ottenere la “Carta del Rischio Cardiovascolare”, la “Carta Riskard HDL 2007” ed i relativi software che permettono di ottenere rapidamente una stima del rischio cardiovascolare individuale. Nel 2002 il CLI ha avviato un programma di ricerche sperimentali impiegando tecniche di imaging per individuare precocemente lesioni coronariche più inclini a provocare infarto del miocardio.

Negli anni ha infine istituito borse di studio destinate a ricercatori desiderosi di svolgere in Italia ricerche in ambito cardiovascolare o su temi non riguardanti farmaco-terapia o argomenti di generico interesse commerciale.