UNA MELA AL GIORNO
di Claudio Ferri
19 Novembre 2015

Un antico adagio dice che una mela al giorno toglie il medico di torno.

Al giorno di oggi, un po’ perché a togliere i medici di torno ci pensano la sapienza dei politici di turno, l’assenza di una normativa che li tuteli dalla ormai accesissima causidicità di tutti, i turni di lavoro massacranti e/o la ridicola consistenza dello stipendio – da cui la nostra eliminazione potrebbe conseguire in futuro alla fame stricto sensu – un po’ perché la mela ha davvero delle proprietà benefiche straordinarie: mai proverbio fu più veritiero.

In una recente rivalutazione – l’ennesima – di quella enorme fonte di dati che è il National Health and Nutrition Examination Survey – NHANES – nord americano è stato argutamente analizzato il rapporto tra consumo di mele e tipo di dieta seguito nei bambini e negli adolescenti statunitensi.

Nello studio sono stati inseriti soggetti con una età superiore o eguale a due anni, fino a 18 anni, per un totale di quasi 14.000 individui, tutti selezionati dai registri dal 2003 al 2010.

Il consumo di mele è risultato purtroppo non frequente, risultando presente solo nel 26% della popolazione studiata. Questo anche considerando il consumo di derivati – non sempre salutari – della frutta, quali i succhi preconfezionati. Malgrado questo, i bambini e gli adolescenti che consumavano comunemente le mele letteralmente surclassavano gli altri per quanto riguarda il tipo di dieta (globalmente considerata): salutare nei consumatori di mele e derivati, non salutare nei rimanenti soggetti. Il peso corporeo, in accordo con ciò, era minore nei consumatori di mele rispetto ai non consumatori. Al contrario, il consumatore di mele vere e proprie – cioè non di succhi – manifestava un rischio di manifestare obesità che, rispetto al non consumatore di mele, risultava ridotto di ben il 30%.

La frutta, pertanto, ed in particolare la mela, è un alimento salubre, molto più valido delle terribili merendine nel ridurre il rischio cardiovascolare – presente e futuro – dei bambini e degli adolescenti. Lo studio del NHANES non contiene dati relativi alla morbilità e/o mortalità cardiovascolare oppure per tutte le cause. Malgrado questo, è fin troppo facile pensare che un bambino non obeso ed attivo più difficilmente di quello reso obeso dall’abuso di televisione e merendine e dall’assenza di attività fisica manifesterà patologie cardiometaboliche e non cardiometaboliche quando sarà un adulto.

Abbiamo tanti stupendi meleti in Italia: sFRUTTIamoli

Fonti:

Nutr J. 2015 May 14;14:48. doi: 10.1186/s12937-015-0040-1.
Consumption of apples is associated with a better diet quality and reduced risk of obesity in children: National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2003-2010.
O’Neil CE1, Nicklas TA2, Fulgoni VL 3rd3.

  • Louisiana State University Agricultural Center, 261 Knapp Hall, Baton Rouge, LA, 70803, USA. coneil1@lsu.edu.
  • Department of Pediatrics, USDA/ARS Children’s Nutrition Research Center, Baylor College of Medicine, Houston, TX, 77030, USA. tnicklas@bcm.edu.
  • Nutrition Impact, LLC, Battle Creek, MI, 49014, USA. VIC3RD@aol.com




Prof. Claudio Ferri
Direttore della Scuola di Medicina Interna
Università degli Studi L’Aquila