UN “CUORE MATTO”
di Ivan Battista
29 Maggio 2013

Little Tony (Antonio Ciacci per l’anagrafe) il cantante di “Cuore Matto” ci ha lasciati il 27 maggio u.s.. Antonio aveva sofferto per un attacco di cuore qualche anno fa, ma non è stato il cuore la causa del suo decesso. Da quel evento Antonio si era ripreso benissimo, aveva regolato la sua vita su ritmi emotivi meno “sincopati” e su intelligenti abitudini salutistiche: cibo sano e regolare attività motoria aerobica.

Il cantante è stato il testimone di come nella vita, con intelligenza, disciplinando i tempi e lo stress, si possa raggiungere e mantenere uno stato di salute invidiabile anche dopo un “incidente” cardiaco piuttosto serio. In effetti, i tempi troppo serrati di una vita “matta” e l’attività stressante in grado di deteriorare la nostra serenità, non giovano al cuore.

Molti studi specifici attuali dimostrano che esiste una relazione tra lo stato psicologico alterato e i problemi cardiaci. E’ ormai accettato dalla moderna cardiologia che interventi psicologici mirati su pazienti con malattia coronarica possono abbattere il rischio cardiaco e migliorare la loro qualità di vita.

Tutti sappiamo come una forte emozione possa alterare la frequenza del battito. In realtà, il cuore e la mente non sono due entità scisse e separate dell’organismo, ma componenti costitutive, e in relazione tra loro, della totalità del nostro corpo. Questa concezione “olistica” è forse la migliore per affrontare la tematica del benessere del cuore. L’equilibrio della mente e quello del cuore viaggiano di pari passo. La psicologia non si occupa soltanto di curare il malessere psicologico, ma anche e soprattutto s’interessa del benessere psichico. La psicologia del benessere studia e dà indicazioni su come aumentare la buona condizione psicofisica, promuovendo la crescita personale con l’acquisizione di un miglior equilibrio nella gestione della vita quotidiana.



Una delle emozioni più dannose per il cuore è lo stress negativo. Quando ci alteriamo per un attacco di rabbia, nel nostro organismo avviene una tempesta di rilasci ormonali “cattivi”. Cosa possiamo fare per prevenire o, addirittura, annullare gli effetti maligni di questo stato alterato della psiche? Molto, direi: da percorsi psicoterapici individuali volti a riconoscere e risolvere i “nodi” del nostro carattere iroso a sedute personali di rilassamento con tecniche miste quali la visualizzazione positiva, il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson e il controllo della respirazione, fino a sedute d’apprendimento del famoso Training Autogeno.

In genere, chi soffre di alterazioni cardiache, come le tachicardie parossistiche, è una persona emotiva, insicura e con problemi relazionali. Un percorso psicologico mirato all’aumento dell’autostima e alla trasformazione del rapporto con gli altri che attivi le risorse psichiche personali e l’apprendimento di strategie comunicative “assertive” può portare non solo alla risoluzione del problema, ma all’insediamento stabile, e più proficuo per la salute, di una nuova visione di vita.

L’ipertensione, ad esempio, che tanti danni può portare al sistema cardiovascolare, si sa che risponde bene, nei vari suoi stadi di manifestazione, a situazioni emotive positive. Tali emozioni “buone” possono essere indotte da sedute individuali di trattamento che prevedono l’uso di musica rilassante, la visone di filmati particolari con scene di natura calma e benefica e da un attivante rapporto col terapeuta. Un counselling motivazionale breve, inoltre, in sinergia col cardiologo curante, può facilitare, e non di poco, la riabilitazione cardiaca e la prevenzione secondaria.
In conclusione, il cuore è “matto” se siamo noi “matti”, ma se riusciamo a vivere come persone serene e realizzate, il nostro cuore ne risentirà e s’adatterà, con più probabilità e più soddisfazione per il nostro essere, a questa dimensione di calma e completezza.

Ivan Battista
Psicologo, psicoterapeuta, docente presso la Scuola Medica Ospedaliera,
Ospedale Santo Spirito, Roma