Il 4 febbraio di quest’anno l’ente regolatorio americano Food and Drug Administration ha lanciato una importante campagna anti fumo indirizzata ai teenagers: la Real Cost Campaign.
Questi i dati di partenza: il 90% di tutti i fumatori adulti inizia a fumare prima del compimento dei 18 anni, ogni giorno più di 3200 ragazzi accendono la propria prima sigaretta e più di 700 “progrediscono” nel cammino per divenire fumatori abituali. Questa fascia a rischio, di età compresa tra i 12 e i 17 anni, viene identificata come “clienti di rimpiazzo” poiché prendono il posto dei fumatori adulti che muoiono o smettono di fumare ogni giorno.
Il numero di morti per anno per dipendenza da tabacco supera 480.000 e questo numero è destinato ad aumentare man mano che si aggiungono alla lista nuove patologie fumo correlate. E sono tutte morti prevenibili.
D’altro canto l’industria del tabacco spende ogni giorno 23 milioni di dollari per pubblicizzare i propri prodotti.
La ricerca della FDA, condotta per più di due anni, per capire come affrontare questo problema e cercare di fare breccia nei 10 milioni di potenziali fumatori di età compresa tra i 12 e i 17, ha messo in luce il fatto che i ragazzi sanno benissimo che il fumo è dannoso, sono a conoscenza del cancro, delle malattie cardiache e dei polmoni.
Ma sono problemi di salute che vengono vissuti come molto lontani e pertanto accantonati. Invece sembra molto più di impatto evocare le conseguenze del fumo sull’aspetto esteriore e puntare sulla comparsa delle rughe, sulle malattie gengivali e sulla perdita dei denti.
I responsabili della campagna hanno testato questi messaggi pubblicitari su 1600 ragazzi e il risultato è stato convincente: i messaggi positivi, d’impatto, facili da ricordare sono stati oggetto di diffusione tra coetanei. Si ritiene che con il “giusto tempo d’esposizione” e gli organizzatori della campagna hanno raccolto i finanziamenti necessari, nel tempo si possa promuovere un cambiamento dell’atteggiamento dei giovani, gli adulti di domani, nei confronti del fumo di sigaretta. Con uno studio longitudinale 8000 ragazzi verranno seguiti per due anni, sono stati già tutti intervistati prima dell’inizio della campagna e pertanto si conoscono le impostazioni iniziali di ciascuno.
La CVS CAREMARK CORP ha dichiarato che a partire da ottobre 2014 non venderà più tabacco in nessuno dei propri 7600 negozi; sarà la prima catena di negozi ad eliminare dai propri scaffali la vendita delle sigarette.
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma