Statine in gravidanza: semaforo verde?
di Camilla Cavallaro
11 Gennaio 2022

L’utilizzo di statine durante la gravidanza non sembrerebbe aumentare l’incidenza di anomalie fetali. Non dobbiamo però sottovalutare il rischio di parto pretermine e basso peso alla nascita che può derivare dall’assunzione di questi farmaci in epoca gestazionale; queste sono le considerazioni emerse da un innovativo studio condotto da alcuni ricercatori di Taiwan e pubblicato su JAMA Open Network in questa settimana (1).

Le statine sono un farmaco chiave nel trattamento delle dislipidemie, grazie alla loro proprietà di regolare l’angiogenesi e trattare la disfunzione endoteliale, questi farmaci sono stati presi in considerazione anche nell’ambito della gravidanza per il trattamento della pre-eclampsia e delle dislipidemie gestazionali. Inibendo la sintesi del colesterolo, elemento fondamentale per la genesi degli ormoni steroidei, delle membrane cellulari e del sistema nervoso centrale e periferico, le statine potrebbero compromettere il corretto sviluppo del feto. A causa di questo sospetto di teratogenicità questi farmaci sono stati storicamente classificati come “controindicati” nelle donne in gravidanza.

Al giorno d’oggi mancano studi randomizzati e non c’è chiarezza sull’outcome perinatale nelle donne che assumono statine durante la gravidanza. Per fare luce sull’argomento Chang e colleghi hanno condotto questo interessante studio retrospettivo che ha preso in esame gli outcome perinatali di oltre 1.4 milioni di donne in gravidanza, per stabilire la sicurezza della terapia con statine in termini di anomalie congenite, probabilità di parto pretermine, basso peso alla nascita, stress fetale e Apgar score (1).

Sono state analizzate 469 donne in gravidanza esposte a terapia con statine  (età > 18 anni), le loro caratteristiche cliniche sono state poi messe a confronto con un gruppo di controllo (4,690 donne in gravidanza non in terapia farmacologica). L’analisi multivariata ha mostrato nel  gruppo di donne esposte alla terapia con statine, rispetto al gruppo di controllo, un rischio significativamente aumentato di sviluppare eclampsia o pre eclampsia (RR, 2.78 [95% CI, 1.66-4.65]). I neonati inoltre avevano un rischio significativamente più alto di nascere prima del termine (RR, 1.99 [95% CI, 1.46-2.71]) e di avere un basso peso alla nascita (LBW) (RR, 1.51 [95% CI, 1.05-2.16]).  L’Apgar score (indice anestesiologico di valutazione della salute del neonato, che prende in considerazione attività cardiaca, attività respiratoria, tono muscolare, reattività agli stimoli e colorito cutaneo) è risultato essere più basso nelle donne esposte al farmaco rispetto al gruppo di controllo RR, 1.83 [95% CI, 1.04- 3.20].

Correggendo i risultati per le comorbidità e l’età della madre, l’analisi multivariata dei fattori associati ad anomalie congenite ha mostrato che non c’è associazione tra l’esposizione a terapia con statine e la presenza di anomalie alla nascita RR 1.24 [95% CI, 0.81-1.90]. L’unico fattore che aumentava il rischio di anomalie congenite era la presenza di diabete gestazionale (RR, 2.29 [95% CI, 1.38-3.80].

Conclusioni

L’esposizione alla terapia con statine durante la gravidanza non sembrerebbe essere associato alla comparsa di anomalie congenite nei neonati. Considerando e correggendo per fattori di rischio confondenti, dall’analisi statistica è emerso che esiste un rischio significativamente aumentato di parto pretermine, basso peso del nascituro e basso Apgar score. Inoltre nelle donne che assumevano statine nei 3 mesi prima della gravidanza, la prosecuzione della terapia durante la gestazione non ha aumentato il rischio di outcome neonatale avverso (compresi anomalie congenite, stress fetale, basso peso del nascituro, parto pretermine).

I dati riportati dagli autori costituiscono un importante punto di partenza per studi futuri; una volta accertata la non teratogenicità della terapia con statine, sarà necessaria però una valutazione rischio/beneficio, per individuare le donne con gravidanze non a rischio che potrebbero trarre un effettivo beneficio dalla terapia con statine.

Bibliografia

  • Vera Regitz-Zagrosek et al. 2018 ESC Guidelines for the management of cardiovascular diseases during pregnancy: The Task Force for the Management of Cardiovascular Diseases during Pregnancy of the European Society of Cardiology