Simbologia del cuore (parte seconda)
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Coraggio.
Gli indiani di Nuova Granata mangiavano i cuori dei loro conquistatori per emularli nel coraggio, i Sioux riducevano in polvere quello dei loro nemici e lo facevano mangiare ai figli e ai nipoti. Si narra che il pavido Ingrald, figlio del re nordico Aumund, divenne un eroe forte e coraggioso dopo aver mangiato cuori di orso.

Amore.
L’immagine più ricorrente di tutti i tempi è il cuore trafitto da una freccia. L’infallibile arciere è Cupido. Un dittico dell’epoca di Filippo IV di Spagna mostra Cupido che va a caccia di cuori con due tipi di frecce: con quelle d’oro faceva nascere improvviso l’amore, con quelle di piombo colpiva coloro che voleva rendere insensibili all’amore. La crudeltà dell’amore deluso è rappresentata da una donna che strappa il cuore ad un uomo.

Avarizia.
Nell’iconografia popolare è stata raffigurata con un asino davanti ad una mangiatoia nella quale è riposto un cuore. I

Invidia.
Donna ad occhi bassi con nelle mani tre serpenti uno dei quali le divora il cuore. Più spesso è una donna vecchia, magra, brutta, con un serpente che le avvolge con molti giri la mammella sinistra nuda e gliela morde. Talvolta la donna, sempre vecchia e brutta, ha il cuore in mano che viene morso dai serpenti mescolati ai capelli.

Peccato.
Nell’iconologia prevalgono i giovani aitanti e nudi con gli occhi bendati oppure ciechi e un serpente attorcigliato intorno al corpo che morde il loro cuore.

Concordia.
Una donna florida regge un vassoio pieno di cuori intorno ad un covone di grano. In altre immagini una donna bella e formosa anziché il covone di grano tiene nella mano destra un melograno.

Pentimento.
Un uomo che si guarda nello specchio, il cuore coperto di macchie, segno delle sue colpe per le quali invoca la punizione. Il perdono è raffigurato con un uomo dal cuore ferito e la spada spezzata con la punta volta a terra a dimostrare che non ha propositi di vendetta.

Sincerità.
Donna vestita di bianco con un cuore luminoso in una mano e una colomba bianca che le esce dal petto. Altre volte la donna è vestita d’oro, nella mano destra tiene una colomba bianca e nella sinistra, delicatamente, un cuore d’oro.

Vanità.
Funambola con sulla testa un vassoio nel quale c’è un cuore in precario equilibrio. In altre raffigurazioni la vanità è una giovinetta elegantemente adornata in atteggiamenti diversi, ma sempre con il cuore sopra la testa.

Inganno.
Donna con due facce o due teste, una giovane e bella, l’altra vecchia e brutta con artigli di aquila al posto dei piedi e la coda di scorpione o di serpente. Nella mano sinistra tiene una maschera e nell’altra due cuori.

Amicizia.
In uno scrigno tedesco del XV secolo che si trova nel Kunstgewerbemuseum di Colonia c’è un cuore con la scritta “amor vincit omnia” come testimonianza di amicizia fraterna. In epoche precedenti e successive il cuore viene raffigurato sopra una mano aperta con in alto la scritta “longe et prope” e in basso “mors et vita”. Nelle dinastie regali e fra i papi fu a lungo diffusa l’usanza di seppellire il corpo e il cuore in luoghi diversi in segno di maggior gloria.