Sicurezza cardiovascolare dei farmaci agonisti ed antagonisti del GnRH: PRONOUNCE Trial
di Camilla Cavallaro
07 Settembre 2021

Nella sessione Hot Line del congresso della società europea di Cardiologia (ESC), un gruppo di ricercatori americani ha presentato un trial, che seppure non conclusivo rappresenta un passo in avanti nel settore della cardioncologia. Gli autori hanno studiato un gruppo di pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica ed affetti da carcinoma prostatico trattato con terapia ormonale  (antagonisti o agonisti del recettore dell’ormone di rilascio delle gonadotropine – GnRH) per valutarne il profilo di sicurezza e l’outcome cardiovascolare (1).

Almeno due terzi dei pazienti con cancro prostatico presentano un rischio cardiovascolare alto (2) per via della presenza di numerosi fattori di rischio. La deprivazione di androgeni rappresenta il cardine della terapia per il tumore prostatico, ma l’utilizzo di terapie ormonali è stato in studi precedenti associato ad un’aumentata incidenza di patologie cardiovascolari (3).

I ricercatori del PRONOUNCE trial, hanno studiato per la prima volta, in un trial prospettico randomizzato l’effetto degli agonisti del GnRH vs antagonisti del GnRH per quanto riguarda gli effetti cardiovascolari in un gruppo di pazienti con cancro prostatico avanzato e concomitante patologia cardiovascolare aterosclerotica. L’outcome primario era il tempo intercorso dall’inizio della terapia all’insorgenza di eventi cardiovascolari maggiori (inteso come un composito di morte, infarto miocardico e stroke) nei 12 mesi.

L’arruolamento è stato purtroppo più lento del previsto, ed il trial è stato interrotto prima del termine. Dei 900 pazienti previsti ne sono stati arruolati solo 545; l’età media 73 anni, il 49.8% aveva cancro prostatico localizzato; il 26.3% aveva malattia avanzata e il 20.4% era ad uno stadio metastatico. I pazienti sono stati randomizzati 1:1 a ricevere per 12 mesi terapia con darelix (antagonista del GnRH) o leuprolide (agonista del GnRH). Le caratteristiche cliniche di base sono state equamente distribuite tra i due gruppi.  Eventi cardiovascolari maggiori non differivano in modo significativo nei due gruppi. Si sono verificati in 15 (5.5%) pazienti assegnati al gruppo degarelix e in 11 (4.1%) appartenenti al gruppo leuprolide (hazard ratio 1.28, 95%; CI 0.59–2.79; p=0.53).

Take home messages:

  • Sono stati studiati per la prima volta, in un trial randomizzato, multicentrico ed internazionale gli effetti cardiovascolari delle terapie con agonisti e antagonisti del GnRH.
  • Il trial PRONOUNCE seppure ben disegnato è risultato inconclusivo poiché l’arruolamento è stato lento e non si sono verificati un numero significativo di eventi CV; pertanto la sicurezza CV di questi farmaci rimane ad oggi non definita.
  • A 12 mesi non sono emerse differenze significative in termini di eventi cardiovascolari avversi nel gruppo degarelix e nel gruppo leuprolide (5.5% vs. 4.1%; p=0.53).
  • Il trial rappresenta un modello di collaborazione interdisciplinare, che è alla base della ricerca e dell’attività clinica nel mondo della cardioncologia.

References:

  • Lopes RD, Higano CS, Slovin SF, et al. Cardiovascular safety of degarelix versus leuprolide in patients with prostate cancer: the primary results of the PRONOUNCE randomized trial. Circulation 2021;Epub ahead of print.
  • Levine GN, D’Amico AV, et al. Androgen-deprivation therapy in prostate cancer and cardiovascular risk. A science advisory from the American Heart Association, American Cancer Society, and American Urological Association endorsed by the American Society for Radiation Oncology. Circulation 2010;121:833-840.
  • O’Farrell S, Garmo H, et al Risk and timing of cardiovascular disease after androgen-deprivation therapy in men with prostate cancer. J Clin Oncol 2015;33:1243-1251.