SESSO E CUORE
di Ivan Battista
18 Aprile 2016

La vita di ognuno di noi è scandita dal battito cardiaco. Non solo l’attività fisica, il movimento, gli sforzi muscolari mettono alla prova la nostra pompa ematica iperspecializzata, ma anche e soprattutto gli stati d’animo e i vissuti psicologici inerenti a situazioni particolari.

L’attività sessuale, ad esempio, comprende sì uno sforzo fisico, ma è legata a doppio filo ad una più o meno forte emozione. Le emozioni non sono aria fritta, lasciano nel nostro corpo dei segni concreti per cui sarebbe bene prestare loro attenzione ed educarci a viverle modulando il giusto grado di coinvolgimento. Comprensibilmente, a seguito di un evento coronarico, ci si avvicina con apprensione e diffidenza ad attività ritenute “pericolose” a causa del loro impegno emotivo e fisico. Va detto con chiarezza, però, che chi ha subito un incidente cardiaco, non è che non possa più tornare ad una giusta attività sessuale. Ovviamente, dipende molto dalla gravità delle condizioni cardiache, ma una volta superata l’acuzie e stabilizzata, con le appropriate cure mediche, la situazione del cardiopatico, si può tornare ad amare con ottima soddisfazione.

Il cuore e i suoi battiti offrono il ritmo che caratterizza il nostro modo di stare nella vita. Importantissima, a tal proposito, è la qualità del rapporto di coppia. La dinamica psicologica tra i partner è fondamentale poiché, ad esempio, se l’infartuato manifesta ancora molta apprensione rispetto al suo stato fisico, il partner potrebbe comportarsi con troppa prudenza od ansia, inficiando notevolmente la qualità del rapporto sessuale. Un adeguato periodo di training fisico non può che far bene a chi ha subito un infarto o soffre di un’ischemia più o meno grave. Gli esercizi ginnico/aerobici, se espletati correttamente, possono rendere cosciente il paziente rispetto al fatto che può riuscire a portare a termine carichi di lavoro anche consistenti senza alcun rischio.

L’attività sessuale, quando è una manifestazione amorosa, può essere un vero e proprio elisir perché portatrice di riconoscimento affettivo in grado di condizionare positivamente lo stato umorale.
Il benessere del cuore, come sappiamo, è estremamente legato all’umore. In effetti, la paura di poter subire un nuovo infarto porta il paziente a sospendere l’attività sessuale, ma questa decisione può comportare uno sviluppo depressivo anche importante. L’immaginario del paziente infartuato si dirige verso la cosiddetta morte improvvisa che può avvenire durante l’atto sessuale. Ecco perché è importante che chi ha subito un incidente ischemico cardiaco parli appropriatamente sia col medico che con lo psicologo. L’informazione medica corretta e l’elaborazione psicologica adeguata della fobia da morte  improvvisa sono gli strumenti più consoni al recupero di una qualità della vita che sia nuovamente appagante. Per esempio, si sa che durante un rapporto sessuale i battiti cardiaci raggiungono picchi di 120 per minuto. Frequenza che possiamo riscontrare in una qualsiasi attività quotidiana che, però, non fa insorgere l’ansia, quale può esserlo una buona passeggiata tenuta a passo medio sostenuto. Il maschio, in genere, durante l’accoppiamento si produce in uno sforzo superiore che può raggiungere punte estreme quando la coppia è illecita e composta da un lui più maturo e da una lei più giovane, dove il lui di turno è preoccupato circa la qualità della sua performance.

La cultura italiana del “gallismo” non giova ad un buon intendimento del rapporto sessuale. Il raggiungimento dell’orgasmo, soprattutto nel femminile, non è dovuto necessariamente ad un impegno “ginnico sportivo” da primato da parte dell’uomo. Gli studi di sessuologia, almeno da Masters e Johnson in poi, ci dicono che una sapiente, reciproca stimolazione delle zone erogene sia genitali che non genitali prima della penetrazione è la conditio sine qua non per il raggiungimento di un appagante orgasmo. Tale capacità di stimolazione non richiede uno sforzo fisico rischioso neanche per chi ha subito un infarto importante. L’orgasmo stesso che ne scaturisce non è pericoloso, a meno che non se ne abbiano svariati in un tempo troppo breve. Ovviamente, mi riferisco ad un paziente che ha effettuato un recupero ottimale ed è fuori del periodo dell’acuzie.

Si sa che le relazioni illecite extraconiugali sono quelle più a rischio e non perché è richiesta in esse una prestazione fisica superiore, ma perché comportano un livello emotivo più elevato, di norma dovuto al senso di colpa per la consapevolezza di stare ad  infrangere regole sociali molto forti, con conseguente aumento del battito cardiaco che può raggiungere frequenze rischiose.
Se l’accoppiamento, invece, è condotto senza ansia da prestazione, il piacere che ne deriva aiuta molto ad un recupero di una condizione psicologica serena che influirà positivamente sull’umore. Un umore buono è una condizione indispensabile per uno stato di salute invidiabile. Le moderne cure sia chirurgiche sia farmacologiche sono arrivate a concedere più anni di vita a chi ha avuto un infarto.
Una buona analisi psicologica delle condizioni dell’infartuato che abbatta l’ansia rispetto al suo vissuto di malattia, invece, può donare più qualità alla sua esistenza nonché maggiore senso di sicurezza in grado dì innescare un circolo virtuoso del tutto funzionale all’allontanamento di altri infortuni miocardici.

Ivan Battista
Psicologo, psicoterapeuta, docente presso la Scuola Medica Ospedaliera,
Ospedale Santo Spirito, Roma