Che cosa è la preeclampsia?
La preeclampsia è un serio problema che si può verificare in circa una donna su 12 durante la gravidanza. Compare dopo la 20ma settimana di gestazione ed è caratterizzata da un improvviso aumento della pressione arteriosa e dalla perdita di proteine nelle urine (proteinuria). E’ una causa importante di parto prematuro e la sua comparsa, pertanto, va attentamente monitorizzata poiché può mettere in pericolo sia il benessere della mamma, sia quello del bambino. Attualmente l’unica “terapia efficace” si è dimostrata l’espletamento del parto, che, però, se molto in anticipo, può mettere seriamente a rischio la vita del prematuro.
Quali sono i segni di allerta della comparsa di preeclampsia?
Ecco i più comuni:

- L’aumento della pressione arteriosa
- La proteinuria
- Un improvviso aumento di peso
- La cefalea
- La sudorazione del viso o delle mani
- Un disturbo del visus
- La comparsa di affanno o di dolore al torace
- Dolore al quadrante addominale superiore a destra
- Nausea e vomito
Per assicurare il benessere di mamma e bambino occorre conoscere i segni della comparsa di preeclampsia ed effettuare regolari visite durante la gravidanza.
Preeclamsia e rischio cardiovascolare

Le donne che hanno sofferto di preeclampsia hanno un rischio approssimativamente raddoppiato della comparsa di ictus o malattia di cuore nel periodo compreso tra i 5 e i 15 anni successivi. Fattori molto importanti da considerare sono inoltre la presenza di storia di preeclamsia, il suo grado di severità, la precedente nascita di bambini con basso peso. Questo non vuol dire che necessariamente si svilupperanno dei problemi cardiaci ma, per alcune donne la gravidanza può essere considerata uno “stress test” che può smascherare altri problemi di salute e mettere in allerta relativamente alla comparsa di malattie cardiovascolari.
Molti sono infatti i fattori di rischio in comune tra questa sindrome e le malattie cardiovascolari e sono la storia familiare di ipertensione arteriosa, di malattie cardiache e diabete, i problemi di sovrappeso o obesità, di problemi della coagulazione del sangue, o la cosiddetta sindrome metabolica.
Si parla di sindrome metabolica in presenza di tre o più di questi fattori: ipertensione arteriosa, aumento del girovita (>di 80 cm nella donna ), aumento dei trigliceridi nel sangue (150 mg/dl), ridotta tolleranza agli zuccheri, basso valore di colesterolo HDL .
Che si deve fare per ridurre il rischio di malattia cardiovascolare se compare la preeclamsia ?

Ovviamente occorre un controllo scrupoloso delle condizioni di salute e dei fattori di rischio cardiovascolare. Nelle linee guida dell’American Heart Association vi è infatti indicazione a raccogliere le informazioni relative alla storia ostetrica: numero di gravidanze, eventuale comparsa di preeclampsia o di ipertensione arteriosa, di diabete gestazionale, aborti spontanei, bambini piccoli per età gestazionale o di basso peso alla nascita a termine.
I consigli sono sempre gli stessi ma sono molto importanti: attività fisica regolare, dieta sana e povera di grassi, mantenere il Body Mass Index sotto a 25, e i valori della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi in ordine, la pressione sotto a 140/90 mmHg, smettere di fumare.
Ma dei fattori di rischio abbiamo parlato tante volte nelle precedenti news letter che vi invitiamo a consultare nell’archivio.
Per un approfondimento interessante su una pregevole rivista: Steegers E A et al. Pre-eclampsia Lancet 2010; 376: 631-44
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma