Si può dire che esistono nei confronti degli animali i comportamenti più estremi: c’è chi non li tollera nella vita quotidiana delle nostre città perché sporcano o danno fastidio, chi li “salvaguarda” fino all’ inverosimile arrivando a non mangiare un uovo, chi si lava le mani ogni qualvolta fa loro una carezza, chi li adora e condivide senza barriere i propri spazi con loro, chi li agghinda con improbabili collari con strass o cappottini di pelliccia o completini firmati, chi li considera in assoluto migliori e più umani degli umani. Come dicevano i latini probabilmente in medio stat virtus, ma è un argomento assai difficile da trattare senza urtare la suscettibilità di qualcuno o provocare reazioni rissose.
Oggi però ne vogliamo parlare prendendo spunto da due “piccole grandi” storie che hanno come protagonisti dei cani, il cane si dice da sempre il più fidato amico dell’uomo, ma senza togliere alcun valore agli amici gatti o pappagalli o ai cavalli e ai pesci.
La prima storia è quella di Lorenzo, bambino di 11 anni. Nello scorso autunno Lorenzo ha compiuto la sua impresa, senz’altro non la sua prima né l’ultima. Lorenzo ha attraversato a nuoto per circa un kilometro e mezzo il Lago di Como, da Onno a Mandello del Lario. Ma Lorenzo è un bambino affetto da diabete dall’età di 7 anni e, se non bastasse questo a rendere l’evento assai speciale, il fatto è che è stato accompagnato fianco a fianco nella traversata dal suo Red, un Australian Kelpie di 6 anni, il suo cane.
Certo Red è un cane davvero speciale: è un cane allerta diabete. Red, come altri suoi pari, è in grado di “sentire” l’ipoglicemia e quindi di abbaiare e mettere in allerta il paziente o chi per lui, nel caso di Lorenzo lo ha fatto molte volte di notte con la mamma del bambino. Certo Lorenzo e Red sono stati seguiti per tutta la traversata da campioni di nuoto, dagli educatori della onlus Progetto Serena che prepara i cani allerta-diabete, dai volontari della sezione cinofila salvataggio Lario Rescue Project, dalla mamma Alessandra. Durante la traversata è stata testata la glicemia, ma Magic Red ha abbaiato quando ha avvertito il calo di zuccheri. Questo cane non sapeva nuotare ed aveva paura dell’acqua, ha imparato per stare vicino al suo padroncino che si allena con una squadra di pallanuoto. Inutile descrivere la felicità di Lorenzo e del suo Red all’arrivo.
Potrebbe far restare increduli i più ma è in corso un progetto pilota per la formazione di un cane allerta epilessia che verrà educato ad accompagnare una persona affetta dalla sindrome di Dravet, forma di epilessia associata a disturbi dello sviluppo neurologico che compare nel primo anno di vita nei lattanti senza precedenti patologici. Inutile poi ricordare i cani che accompagnano i ciechi, esperienza per tutti molto più comune.
Ma raccontiamo l’altra piccola storia, accaduta pochi giorni fa. Elvio era un uomo di 86 anni ricoverato nell’ospedale di Imola per un ictus. E’ scomparso pochi giorni fa ma ha avuto la gioia di poter riabbracciare i suoi due cani Piero e Gilda, che lo accompagnavano sempre nelle sue camminate, ai quali è stato consentito di accedere in ospedale e “saltare” sul suo letto. L’ospedale di Imola si è dotato dal 2015 di una procedura che consente l’accesso di animali domestici in alcune zone della struttura seguendo un percorso definito.
Elvio è andato via felice, si è fatto fotografare con i suoi cani, la notizia è stata diffusa sui social dove ha ricevuto migliaia di visualizzazioni. Sappiamo quanti problemi affliggano le nostre aziende sanitarie, ma questa scelta denota la sensibilità e l’attenzione nei confronti del paziente, che per una volta come essere umano viene posto al centro delle cure, in barba ai costi, alle SDO, alle carenze di organico.
Molto spesso accade che una persona in fase di dimissione da un infarto chieda come prima cosa di poter portare a passeggio il suo cane. Ebbene sì caro signore, cara signora, con tutte le accortezze che il suo medico le suggerirà, porti pure a passeggio il suo cane. Le farà solo bene!
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma