Miopericardite e vaccinazione anti Covid-19: risultati da una coorte nordeuropea. 
di Simone Budassi
26 Aprile 2022

L’arma principale contro la pandemia da SARS-CoV-2 è stata senz’altro l’introduzione dei vaccini. Due di questi, Pfizer e Moderna, utilizzavano l’RNA messaggero (mRNA) come tecnologia biomedica che determinava la risposta del sistema immunitario contro il virus.  Nonostante entrambi abbiano dimostrato efficacia e sicurezza, sono stati riportati casi di miocardite e pericarditi durante le prime settimane dalla somministrazione, specialmente nei giovani [1]. Questi due vaccini sono stati quelli più impiegati nei paesi della zona nordeuropea (Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia).

Øystein Karlstad e colleghi [2] hanno analizzato i dati di 23.1 milioni di individui nordeuropei, di età ≥12 anni, sottoposti a vaccinazione con vaccini a RNA messaggero (mRNA) e non, in un periodo che andava dal 27 Dicembre 2020 al 5 ottobre 2021. L’endpoint primario consisteva nella diagnosi ospedaliera di miocardite o pericardite, mentre quello secondario consisteva nella stessa diagnosi sia pazienti ospedalizzati che non. Le covarianti scelte per la stratificazione del rischio sono state sesso, età, periodo dell’anno, l’impiego come personale sanitario e cinque comorbidità (malattia polmonare, renale, autoimmune, cardiovascolare, diabete, cancro) diagnosticate prima del follow up.

Durante i 28 giorni del periodo a rischio dopo vaccinazione e durante il periodo di “non vaccinazione” sono stati osservati 1077 casi di miocardie e 1149 casi di pericardite. L’incidenza di miocardite durante il periodo di non vaccinazione era 9.7 per 100.000 persone all’anno per gli uomini e 4.3 per 100.000 persone all’anno nelle donne. Negli individui giovani (16-24 anni) l’incidenza osservata era di 18.8 per 100.000 persone all’anno nei maschi e 4.4 per 100.000 persone all’anno nelle femmine. Al follow up di 28 giorni dopo vaccinazione si sono osservati 105 casi di miocardie dopo la prima dose del vaccino Pfizer e 115 dopo la seconda, 15 casi dopo la prima dose di moderna e 60 casi dopo la seconda. Il tasso d’incidenza corretto (IRR) di miocardite in soggetti che avevano ricevuto due dosi del vaccino Pfizer era di 1.75 (95% IC 1.43-2.14), mentre per Moderna era di 6.57 (95% IC 4.65-9.28). Il rischio era maggiore nella popolazione maschile più giovane (16-24 anni) [IRR 5.31 (95% IC 3.68-7.68) con due dosi di Pfizer e 13.83 (95% CI 8.08-23.68) con due dosi di Moderna]. Il numero di miocarditi è stato di 5.55 (3.70-7.39) ogni 100.000 abitanti per Pfizer e 18.39 (9.05-27.72) ogni 100.000 per Moderna. Risultati analoghi si sono osservati per l’incidenza della pericardite.  

In questa coorte di studi si è osservato una più alta incidenza di miocarditi e pericarditi dopo la vaccinazione con vaccini a mRNA. L’incidenza più alta si è osservata nei giovani maschi tra i 16 e i 24 anni dopo la seconda dose di Moderna. Va comunque considerato che la diagnosi di miocardite dopo vaccinazione rimaneva un evento raro anche nel sottogruppo di giovani pazienti maschi. Inoltre, il rischio, di contrarre una miocardite era assolutamente soppesato dai benefici della vaccinazione nel prevenire l’infezione aggressiva da SARS-CoV-2 [3] e nel ridurre la propagazione del virus, che, come abbiamo avuto modo di constatare negli ultimi due anni, ha avuto ripercussioni drammatiche per la salute degli individui e conseguenze economiche per l’intera società.

Bibliografia

[1] European Medicines Agency (EMA). COVID-19 mRNA vaccines Comirnaty and Spikevax: risk of myocarditis pericarditis. Published online July 19, 2021. Accessed November 9, 2021.

[2] Karlstad Ø, Hovi P, Husby A, Härkänen T, Selmer RM, Pihlström N, Hansen JV, Nohynek H, Gunnes N, Sundström A, Wohlfahrt J, Nieminen TA, Grünewald M, Gulseth HL, Hviid A, Ljung R. SARS-CoV-2 Vaccination and Myocarditis in a Nordic Cohort Study of 23 Million Residents. JAMA Cardiol. 2022 Apr 20. doi: 10.1001/jamacardio.2022.0583. Epub ahead of print. PMID: 35442390.

[3] American College of Cardiology. Perspectives: vaccine-associated myocarditis risk in context: emerging evidence. February 9, 2022. Accessed February 21, 2022