LEGAME TRA MALATTIA PERIODONTALE E PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
di Antonella Labellarte
03 Settembre 2010

Le malattie cardiovascolari possono avere qualcosa in comune con la patologia dentale? A questa domanda, che può sembrare strana, hanno tentato di rispondere negli ultimi dieci anni molti studi epidemiologici che hanno dimostrato un’associazione potenzialmente significativa tra infezioni croniche del cavo orale e patologie cardiovascolari e sono basati sull’ipotesi che la malattia periodontale possa rappresentare un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo dell’aterosclerosi.

Con il termine di malattia periodontale ci si riferisce ad un ampio spettro di disordini del sistema periodontale a predominante origine infettiva e infiammatoria. Nelle gengiviti lo stato infiammatorio, che rappresenta la reazione del tessuto gengivale all’accumulo della placca batterica, è reversibile e si risolve rapidamente una volta che la placca sia stata rimossa. La periodontite, al contrario, è una reazione infiammatoria cronica che coinvolge non solo il tessuto gengivale, ma anche i legamenti periodontali e l’osso alveolare, ossia tutto l’apparato che garantisce la fissità dei denti. Nelle forme iniziali, poco sintomatiche, le gengive infiammate possono talora sanguinare mentre, segni delle forme più avanzate sono la retrazione della gengiva, i processi suppurativi e la mobilità dei denti, dovuta alla progressiva distruzione del sistema di supporto. Se non trattata, la periodontite è responsabile di retrazione del solco gengivale e distruzione dell’osso alveolare fino all’apice del dente potendone causare la caduta. L’eziologia delle periodontiti è multifattoriale, senz’altro vi è una predisposizione genetica, ma anche il fumo di sigaretta, il diabete, la presenza di specifici batteri nel cavo orale, un basso ceto sociale sono fattori coinvolti.



Sia la malattia periodontale, sia le malattie cardiovascolari sono estremamente diffuse nella popolazione, pertanto gli studi epidemiologici potrebbero mettere in evidenza solo un’associazione oppure la condivisione di alcuni fattori predisponenti e non un legame causale tra la due patologie. Fatto sta che soprattutto nel periodo più recente gli studi hanno dimostrato la presenza di alcuni batteri del cavo orale nelle placche aterosclerotiche (quelle che causano il restringimento e l’occlusione dei vasi del cuore o della carotidi ad esempio) e negli aneurismi (dilatazioni) dell’aorta addominale. Il modello sarebbe: batteri residenti nel biofilm gengivale potrebbero entrare nella circolazione generale e influenzare direttamente o indirettamente la formazione delle placche aterosclerotiche, o creando nuovi siti di infezione oppure stimolando con i loro prodotti una reazione infiammatoria nell’organismo che provoca un danno diffuso della parete vasale.

Mancano ancora ad oggi trials clinici che dimostrino definitivamente che la malattia periodontale possa rappresentare un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo dell’aterosclerosi. Un gruppo di esperti costituito da sei paradontologi e quattro cardiologi si sono riuniti per produrre un documento di consenso comune volto a rispondere alle domande:

  1. Quanto è importante l’associazione tra periodontiti e malattia cardiovascolare?
  2. Come misurare l”esposizione” a periodontite e il “risultato” malattia cardiovascolare?
  3. Qual è il legame patogenetico?
  4. Qual è l’importanza della terapia sulle periodontiti nella prevenzione della malattia cardiovascolare?
  5. E’ giustificato raccomandare la salute dell’apparato periodontale con l’obiettivo di ridurre il rischio cardiovascolare?
  6. Quali sono le ricerche sperimentali necessarie?

Se ad oggi, come si diceva, mancano prove certe che la prevenzione e il trattamento delle malattie del parodonto possano risultare efficaci nel ridurre il rischio cardiovascolare, molti studi sono orientati in tal senso e quel che è certo è che la cura delle periodontiti è fondamentale per lo stato di salute generale dell’organismo e può influenzare quella del sistema cardiovascolare. Le malattie del parodonto si possono prevenire con una accurata igiene orale e trattare con una pulizia sopra e sottogengivale al fine di eradicare l’infezione e controllare lo stato infiammatorio delle gengive. Il documento degli esperti oltre a fornire un’accurata revisione della letteratura, la spiegazione dei meccanismi patogenetici e delle osservazioni scientifiche, sottolinea una ragione in più per promuovere nella popolazione generale l’attenzione per l’igiene orale come componente rilevante di uno stile di vita sano.

European Workshop on the link between Periodontal Health and Cardiovascular Disease. European Heart Journal Volume 12 Supplement B April 2010

Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma