Le valvole del cuore sono quattro ed hanno il compito di regolare il flusso del sangue. Due si trovano allo sbocco degli atri nei ventricoli e sono le valvole atrioventricolari: la destra ha tre lembi e si chiama tricuspide, la sinistra ne ha due e si chiama bicuspide o mitrale.
Le altre due separano i ventricoli dalle arterie aorta e polmonare; hanno ciascuna tre lembi a forma di nido di rondine e si chiamano semilunari.
Le valvole atrio-ventricolari hanno un sistema di ancoraggio molto complesso, costituito da circa 120 cordoni fibrosi detti corde tendinee che trattengono i lembi valvolari quando il ventricolo si contrae. Esse sono dispositivi meccanici a perfetta tenuta che si aprono e si chiudono ad opera della pressione sanguigna, permettendo al sangue di scorrere in una sola direzione. Quando i ventricoli si contraggono le valvole atrio-ventricolari si chiudono ed impediscono al sangue di tornare indietro, mentre si aprono le valvole semilunari (valvola aortica e valvola polmonare). Quando il cuore si rilascia queste ultime si chiudono e si aprono quelle atrio-ventricolari per consentire il riempimento dei ventricoli. Alcune malattie (reumatismo articolare acuto, infezioni batteriche) possono danneggiare le valvole, causando o una loro imperfetta chiusura, che permette al sangue di tornare indietro (insufficienza), o una diminuzione della loro apertura, per cui il sangue va avanti con difficoltà (stenosi). Quando il sangue passa attraverso queste valvole malate, si producono dei rumori chiamati “soffi”. Oggi, grazie al progresso della chirurgia, sono possibili interventi di correzione totale di questi difetti.