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Le coronarie nutrono il cuore

Redatto dal Comitato Scientifico del C.L.I.

Tutte le cellule del nostro corpo, che sono circa 25 miliardi, necessitano in varia misura di ossigeno e di sostanze nutritive e contemporaneamente debbono essere liberate dalle sostanze di rifiuto del loro metabolismo: a tutto questo provvede il sangue. Quanto più intensa è l’attività di un organo tanto maggiore è la sua necessità di sangue: il cervello, i reni, il miocardio, il fegato, i muscoli, che svolgono un intenso lavoro, hanno bisogno di essere nutriti assai di più delle ossa, il metabolismo delle quali è assai lento.
Il miocardio che, come abbiamo visto deve compiere un lavoro enorme e ininterrotto, ha bisogno di molto ossigeno e di grandi quantità di sostanze nutritive per produrre energia.
Il miocardio riceve il sangue dalle coronarie e ricava l’energia soprattutto dagli zuccheri e dai grassi per la combustione dei quali necessita di abbondante ossigeno.

 

Le coronarie sono due, la destra e la sinistra; la sinistra si divide in due rami principali, la circonflessa e la discendente anteriore. Nel riposo le coronarie portano al miocardio 120 centimetri cubici di sangue; durante gli sforzi fisici il cuore deve lavorare di più per cui necessita di maggiori quantità di ossigeno e di nutrimento.
Le coronarie sane possono aumentare fino a 5 volte la loro portata: questo significa che il cuore, il quale pesa circa 300 grammi, può richiedere fino a 600 centimetri cubici di sangue al minuto: una quantità di sangue maggiore del suo peso. Grazie a questa capacità possiamo compiere senza conseguenze sforzi violenti e prolungati. Le coronarie colpite da aterosclerosi perdono la capacità di aumentare la loro portata e di adeguarla alle esigenze del miocardio: questa evenienza, purtroppo frequente e della quale parleremo in seguito, viene chiamata insufficienza coronarica ed è responsabile di gravi malattie quali l’angina pectoris e l’infarto del miocardio.

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