L’alimentazione dello sportivo dilettante
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Negli sportivi, due sono gli elementi di gran consumo da parte dell’organismo: lo zucchero e l’acqua.
Lo zucchero costituisce il “carburante” principale dei muscoli al lavoro, soprattutto i muscoli dei grandi sportivi, che lavorano a livelli di sforzo eccezionali, grazie ad un allenamento rigoroso che permette loro di raggiungere mète impossibili per un semplice “dilettante”.
Ecco quindi il motivo per cui, quando si pratica uno sport da “dilettanti”, non si ha affatto bisogno di aumentare la razione alimentare di zuccheri: in primo luogo perché i muscoli non devono rispondere alle stesse esigenze dei muscoli dei campioni, in secondo luogo perché i muscoli dei “dilettanti” utilizzano soprattutto i grassi (immagazzinati sotto forma di “cuscinetti” e “pancetta”) specialmente quando l’esercizio raggiunge un livello moderato.
Questo spiega come mai questi sportivi possano allenarsi a lungo al “piccolo trotto” senza avvertire fame o fatica contrariamente, per esempio, ai corridori del Giro d’Italia, che crollano vittime di attacchi di fame improvvisa per aver tentato di vincere una tappa soli e con un lungo distacco …
L’essenziale è perciò avere un’alimentazione equilibrata che possa apportare i “carburanti” necessari allo sforzo.
Quanto all’acqua essa occupa un posto essenziale nella pratica sportiva, assicurando il raffreddamento dell’organismo al cui interno la temperatura sale per lo sforzo. In effetti, il fatto che l’organismo bruci dei carburanti (grassi, zuccheri) comporta di conseguenza una liberazione di calore interno: questo calore in eccesso non può trovare una via verso l’esterno che sotto forma di acqua, prelevata dalle riserve del corpo: il sudore. Infatti il fenomeno della traspirazione produce un grosso consumo di acqua.
Ora, più si perde acqua, più la capacità fisica allo sforzo diminuisce. Perciò è indispensabile bere non solo prima dello sforzo ma anche durante (sorseggiando piccole quantità) e soprattutto dopo per ricostruire le riserve di acqua dell’organismo. Un “footing” di un’ora comporta per una persona del peso di kg 70 una perdita d’acqua di 1 litro e mezzo!