Lo sviluppo della sessuologia ha contribuito, in questi ultimi anni, a sollevare poco a poco il velo su un argomento tabù: le relazioni sessuali e le difficoltà che ne possono eventualmente derivare. E un argomento che è diventato meno imbarazzante da affrontare con il proprio medico.
Per il cardiopatico il recupero dell’attività sessuale fa parte del ritorno alla vita normale e alle sue funzioni. È perciò un argomento da affrontare con il cardiologo o con il medico di famiglia e da risolvere insieme a tutti quegli altri problemi che si presentano nel periodo che segue la malattia: la pratica dell’esercizio fisico, il regime alimentare, il trattamento medico, la possibilità di ripresa dell’attività lavorativa, ecc..
Un cardiopatico, uomo o donna, deve conoscere le sue possibilità di avere rapporti sessuali e le “precauzioni” da osservare a seconda del tipo di malattia cardiaca o vascolare. Anche in questo caso i problemi sono individuali e meritano consigli e attenzione di volta in volta diversi: ipertensione arteriosa, malattie valvolari, cardiopatia congenita, infarto recente, angina pectoris da sforzo, valvola artificiale…
La sessualità del cardiopatico