La pressione del sangue
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Perché il sangue possa circolare e raggiungere tutti gli organi è indispensabile la spinta che gli viene impressa dalla sistole del ventricolo sinistro. Il sangue pompato dentro le arterie preme a sua volta sulla parete arteriosa: questi due fattori, spinta del sangue e resistenza delle arterie che si oppongono al suo passaggio, determinano la pressione del sangue, la quale può essere paragonata a quella dell’aria pompata in una gomma di bicicletta. Ogni variazione della gettata cardiaca o delle resistenze incontrate dal sangue comporta variazioni della pressione.
I fattori che maggiormente influenzano la pressione sono: l’energia di contrazione del cuore e l’elasticità delle pareti delle arterie.
Senza pressione il sangue non circolerebbe e non si avrebbero gli scambi metabolici fra sangue e cellule. Con lo sfigmomanometro, il normale apparecchio usato per il controllo della pressione, misuriamo la pressione che il sangue esercita sulla parete delle arterie del braccio.
La pressione sistolica (o massima) è principalmente dovuta al volume della gettata del ventricolo sinistro, alla velocità di eiezione e alla distensibilità dell’aorta. Insieme alla forza della contrazione ventricolare, alla regolazione della pressione concorrono fattori vascolari, quali il tono e l’elasticità delle arterie, ed ematici, in particolare la massa e la viscosità del sangue. Le resistenze periferiche regolano la quantità del sangue che giunge ai vari organi in rapporto con le loro esigenze e contemporaneamente proteggono le piccole arterie e soprattutto i capillari dai bruschi aumenti di flusso e di pressione ai quali, a causa della loro fragilità, non potrebbero resistere. I valori più alti della pressione del sangue vengono ritrovati al mattino, subito dopo il risveglio. Durante il pomeriggio si osserva un calo progressivo che prosegue per tutta la notte nel corso della quale si osservano i valori più bassi.
Queste oscillazioni della pressione arteriosa nell’arco delle 24 ore, dette ritmo circadiano, sono dovute a controlli neuro-ormonali, ma i meccanismi regolatori non sono ancora ben conosciuti.
Tutti debbono conoscere la loro pressione, anche i giovani, specialmente se vi sono casi di ipertensione in famiglia.
Coloro che soffrono di ipertensione dovrebbero imparare a misurarsi da soli la pressione. Le manovre sono molto semplici, ma debbono essere attuate in modo corretto.
Si usano lo sfigmomanometro, un apparecchio costituito da un bracciale di gomma gonfiabile e da un manometro collegato con il bracciale mediante un tubo di gomma e il fonendoscopio. Dopo aver stretto il bracciale attorno al braccio nudo, lo si gonfia lentamente con la pompetta. Il braccio deve essere appoggiato ad un piano e la manica della camicia arrotolata non deve stringerlo. La membrana del fonendoscopio deve essere posta sulla parte interna del braccio, appena al di sopra della piega del gomito.
Si pompa finché non si avvertono più le pulsazioni dell’arteria, quindi si fa defluire l’aria lentamente mantenendo fermo il fonendoscopio. Il valore indicato dal manometro nel momento in cui ricompaiono le pulsazioni indica la pressione massima. Si continua a far defluire lentamente l’aria finché le pulsazioni scompaiono. Il valore registrato sulla scala all’ultimo suono udibile indica la pressione diastolica.    Attualmente sono disponibili anche strumenti di misurazione pressoria semiautomatici  con i quali è molto più agevole seguire la misurazione della pressione.
Un aumento temporaneo della pressione è normale in alcune condizioni quali l’attività fisica o gli stati emotivi che influiscono sulla forza di contrazione del cuore e sul tono delle arterie. Un modesto aumento della pressione sistolica col progredire dell’età può essere considerato una inevitabile conseguenza della perdita di elasticità dell’aorta.
La pressione troppo alta si chiama ipertensione e costringe il cuore ad un maggior lavoro. L’ipertensione è una malattia e viene chiamata “il killer silenzioso” perché può essere causa di morte senza aver dato nessun avvertimento. Nella grande maggioranza dei casi l’ipertensione viene definita essenziale perché non se ne conosce la causa.