Mai ci stancheremo di parlare di esercizio fisico, visti i grandi benefici che comporta sull’apparato cardiovascolare: riduce i valori di pressione arteriosa, aiuta a controllare la colesterolemia, riduce il rischio di diabete o, in caso di malattia già esistente, consente un migliore controllo della glicemia, solo per citarne alcuni.

Ma oggi e con l’arrivo della stagione invernale segnaliamo una piccola? ragione in più per invogliare tutti ad un sano allenamento: le persone che praticano un’attività fisica regolare si ammalano meno frequentemente dei comuni malanni di stagione (accipicchia è tempo di raffreddore!) o in forma più lieve.
E’ quello che ha documentato uno studio di recente pubblicato sul British Journal of Sports Medicine. Fatto di non poca importanza visto che le statistiche dicono che negli Stati Uniti un adulto ha un’aspettativa di ammalarsi di raffreddore o infezione delle prime vie respiratorie che va da due a quattro episodi l’anno, mentre un bambino può incorrere in sei – dieci episodi e che questo ha un costo diretto e indiretto stimato di circa 40 bilioni di dollari sull’economia americana.

I ricercatori hanno raccolto dati su 1002 adulti di età compresa tra 18 e 85 anni, 60% maschi 40% femmine, seguiti per un periodo di 12 settimane nelle stagioni autunno inverno 2008. Sono stati classificati i sintomi e la severità degli episodi infettivi delle vie respiratorie, così anche il tipo di esercizio fisico aerobico, la frequenza con cui veniva praticato ed infine il livello di allenamento secondo un sistema di punteggio da 1 a 10 della Likert Scale. Sono stati inoltre registrati gli eventuali eventi stressanti, lo stile di vita e le abitudini alimentari, tutti in grado di esercitare la propria influenza sul sistema immunitario.
Ebbene la frequenza degli episodi infettivi è risultata del 46% inferiore nei soggetti che praticavano un’attività fisica 5 o più volte a settimana rispetto a quelli con uno stile di vita sedentario (1 giorno o meno di esercizio a settimana), come pure il numero dei giorni in cui i sintomi erano presenti è risultato ridotto del 41% nel primo gruppo rispetto al secondo. In generale gli individui con il miglior grado di allenamento hanno presentato meno episodi di malattia, di minore durata e con una ridotta severità dei sintomi.
Secondo l’autore questo sarebbe dovuto al fatto che l’esercizio aerobico stimola ogni volta l’attività delle cellule circolanti del nostro sistema immunitario che sono in grado di combattere le infezioni virali.
Va detto che vi sono molti studi sull’argomento e che spesso è stata invece documentata una ridotta capacità di risposta del sistema immunitario negli atleti che affrontano allenamenti ad elevata intensità soprattutto nelle settimane che seguono uno sforzo estremo. E’ stato anche ipotizzato che la ridotta capacità di risposta del sistema immunitario possa, in questo caso, essere un sistema di “fuga” dell’ organismo dalla comparsa di problemi infiammatori.
Altro aspetto che va considerato e che è stato analizzato dai ricercatori è la percezione soggettiva del proprio benessere fisico che gioca un ruolo anch’esso importante nella riduzione degli episodi di malattia, della loro durata e severità. I “machos” si ammalano di meno?
Viene riconosciuta l’importanza dell’assetto psicologico e l’esercizio fisico moderato risulta essere comunque correlato ad una migliore risposta immunitaria.
Un motivo in più, dunque, oltre ai documentati benefici sull’apparato cardiovascolare, per fuggire uno stile di vita sedentario.
Fonti:
Nieman DC, Henson DA, Austin MD, Shaw W. Upper respiratory tract infection is reduced in physically fit and active adults. Br J Sports Med 2010 Nov 1
Moreira A, Delgado L, Moreira P, Haagtela T. Does exercise increase the risk of upper respiratory tract infections? Br Med Bull 2009; 90:111-31
Se volete saperne un po’ di più sull’esercizio fisico controllate in archivio le news letter di luglio, settembre e ottobre.
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma