Il tempo che passiamo seduti si correla alla mortalità cardiovascolare?
di Camilla Cavallaro 0
28 Giugno 2022

Nell’ultimo secolo l’innovazione tecnologica, dei trasporti e delle attività umane ci ha portato ad un’inevitabile modifica dello stile di vita, per cui le ore che passiamo seduti, in auto, al computer sono aumentate. Un’eccessiva sedentarietà, sappiamo essere associata ad un aumentato rischio di morte ed eventi cardiovascolari maggiori; questo fattore di rischio è stato però sempre studiato in popolazioni appartenenti a paesi occidentali o comunque caratterizzati da un alto livello di sviluppo economico (1). L’impatto della sedentarietà nei paesi più poveri e meno sviluppati, dove quindi concomitano fattori di rischio ed abitudini differenti, ad ora non era mai stato approfondito. A far luce su questo tema  uno studio recentemente pubblicato su JAMA (2) che ha utilizzato dati provenienti dal registro PURE ( Prospective Urban Rural Epidemiology study).

Sidong Li e colleghi in questo studio osservazionale hanno stabilito la correlazione tra il tempo di sedentarietà (misurato in termini di ore giornaliere, autoriferite dai pazienti), l’incidenza della mortalità per tutte le cause e gli eventi cardiovascolari maggiori in una coorte di individui provenienti da paesi con diverso livello di sviluppo economico.

Per l’analisi sono stati arruolati 105000 partecipanti, adulti di età compresa tra i 35 e i 70 anni, provenienti da 21 paesi a basso-medio e alto introito, che sono stati seguiti con un follow-up di 11 anni. Per la stima delle ore di sedentarietà e di attività è stato utilizzato un questionario riconosciuto a livello internazionale (International Physical Activity Questionnaire).

L’outcome principale era un composito di mortalità per tutte le cause, ed eventi cardiovascolari maggiori (in termini di mortalità cardiovascolare, infarto del miocardio, ictus, o scompenso cardiaco).

Degli oltre 100.000 partecipanti arruolati per lo studio, il 58% erano donne, l’età media 50 anni. Al follow-up di 11 anni si sono verificate 6233 morti e 5696 eventi cardiovascolari maggiori (2349 infarti del miocardio, 2966 ictus, 671 scompensi cardiaci). Rispetto al gruppo di controllo (< di 4 ore passate sedute ogni giorno), un tempo prolungato passato seduti (una media di 8 ore) era associato ad un aumentato rischio dell’outcome composito (HR 1.19; 95% CI, 1.11-1.28; P < 0.001), mortalità pr tutte le cause  (HR, 1.20; 95% CI, 1.10-1.31; P < 0.001), eventi cardiovascolari maggiori (HR, 1.21; 95% CI, 1.10-1.34; P for trend < 0.001).

Andando a stratificare per i diversi livelli socio-economici è emerso che l’associazione tra tempo passato seduti e mortalità ed eventi cardiovascolari era significativamente più aumentata nei paesi a basso e intermedio livello socio-economico (sedentarietà di 8 ore al giorno: HR, 1.29; 95% CI, 1.16-1.44) rispetto ai paesi con elevato status economico (HR, 1.08; 95% CI, 0.98-1.19; P = 0.02).

Rispetto al gruppo di controllo, composto da soggetti che avevano un numero di ore passate seduti al giorno inferiore a 4 ed un elevato livello di attività fisica praticata, nel gruppo di soggetti che rimanevano seduti per più di 8 ore il rischio che si verificasse un evento avverso aumentava dal17% al 50%, mentre l’attività fisica risultava un attenuante.

Conclusioni:

Una sedentarietà prolungata, dalle 4 alle 8 ore giornaliere, è associata ad un significativo rischio di mortalità per tutte le cause, eventi cardiovascolari, diabete e obesità.

Da questo importante studio internazionale è emerso che nei paesi con basso  livello di sviluppo economico l’associazione tra sedentarietà, mortalità ed eventi cardiovascolari è significativamente più aumentata rispetto ai paesi più ricchi. Questo potrebbe dipendere dalle diversità nello stile di vita, nell’alimentazione e dalla limitata possibilità di accedere ad attività sportive e ricreative.

Saranno necessari studi randomizzati e più ampi ma sicuramente la sedentarietà,  considerato il suo impatto sugli outcome cardiovascolari verrà presto riconosciuto come fattore di rischio cardiovascolare modificabile, al pari del fumo di sigaretta e del sovrappeso.

Questi dati supportano le linee guida della World Health Organization (WHO) 2020 per combattere i comportamenti sedentari, sottolineando l’importanza dell’attività fisica nel ridurre il rischio di eventi avversi legati ad uno stile di vita sedentario.

References

  1. Yang L, Cao C, Kantor ED, et al. Trends in sedentary behavior among the US population, 2001-2016. JAMA. 2019;321(16):1587-1597.
  • Li S, Lear SA, Rangarajan S, et al. Association of sitting time with mortality and cardiovascular events in high-income, middle- income, and low-income countries. JAMA Cardiol. 2022; Epub ahead of print.