Un recente articolo [Del Pinto R et al. High Blood Press Cardiovasc Prev. 2020;27(4):281-289], condotto grazie alla collaborazione tra Italia, Regno Unito e Polonia, ha portato all’attenzione del clinico l’ennesimo elemento di rischio “nascosto”: la patologia infiammatoria del parodonto.
Rilevando come sia curioso che, ad esempio, l’incidenza età-dipendente di ipertensione arteriosa e parodontite crescano parallelamente, gli autori osservano come gli individui con parodontite manifestino, rispetto ai controlli senza patologia orale, valori di pressione arteriosa sistolica di 4.49 mmHg superiori. Il dato potrebbe facilmente essere interpretato come conseguente all’avanzare dell’età, ma in contrasto con questa interpretazione esso è rilevabile, in modo analogo, anche valutando solo la popolazione di età compresa tra 30 e 45 anni. Pertanto, sempre gli autori suggeriscono che il legame tra parodontite e regolazione della pressione arteriosa sia generato non dall’età che avanza, bensì dalla disbiosi orale. Quest’ultima, assai meno nota di quella intestinale, sarebbe in grado di promuovere una flora microbica, che gli autori chiamano con l’immaginifico nome di HOP (Hypertension-associated Oral Patogens), in grado a sua volta di favorire l’incremento pressorio e del rischio cardiovascolare nel tempo.
Concludono quindi Del Pinto et al, in accordo a quanto scritto nel 2019 dalla World Heart Federation a proposito della parodontite come nuovo elemento di rischio cardiovascolare, è opportuno raccomandare sempre ai pazienti cardiopatici o ipertesi ed ai soggetti sani di pensare anche ad una corretta igiene orale.
Curiosamente, d’altra parte, ciò che fa bene alla pressione arteriosa ed al rischio cardiovascolare fa bene anche al cardiopatico – poco sale, pochi zuccheri ed attività fisica, ad esempio – per cui la prevenzione della parodontite non aggiunge alcuna rivoluzione alle raccomandazioni che già tutti dovremmo dare ai nostri pazienti.
Prof. Claudio Ferri
Direttore della Scuola di Medicina Interna
Università degli Studi L’Aquila