IL CIOCCOLATO, CIBO DEGLI DEI
di Antonella Labellarte
02 Dicembre 2010

Arriva l’inverno, arriva il Natale, due buoni motivi per parlare del cioccolato. Il cioccolato veniva appunto chiamato dai Maya cibo degli dei. Era riservato a sovrani, guerrieri e nobili poichè ne venivano riconosciute le preziose virtù.

Ai giorni nostri tutti riconoscono anche istintivamente, le proprietà antidepressive ed eccitanti del gustoso alimento ottenuto dai semi della pianta del cacao. Infatti, grazie alle endorfine, ha un effetto benefico sul tono dell’umore.

Ma il cioccolato è noto anche per avere proprietà antiossidanti. E’ infatti ricco in flavonoidi, dei prodotti del metabolismo delle cellule vegetali,  che sono in grado di proteggere le cellule del nostro organismo dall’azione distruttiva dei radicali liberi dell’ossigeno. In vitro, ad esempio, i flavonoidi del cioccolato hanno ridotto l’ossidazione delle LDL, le particelle del cosiddetto colesterolo cattivo, che partecipano alla formazione delle placche che ostruiscono i vasi sanguigni. Inoltre, si è visto che l’assunzione di cioccolato fondente ricco in flavonoidi, modula in maniera benefica il bilanciamento fra prodotti del metabolismo del nostro organismo, favorendo il prevalere delle sostanze (le prostacicline) ad azione vasodilatatrice e antiaggregante sulle piastrine, su quelle che promuovono la costrizione di vasi  e un’attività pro infiammatoria (i leucotrieni). 

I semi di cacao sono ricchi di flavonoidi, sprovvisti di funzioni nutritive, ma più il cioccolato è ricco in cacao, quanto più è amaro, tanto più è ricco in proprietà antiossidanti, vasodilatatorie e antiaggreganti.

Sulla base di queste premesse numerosi sono stati gli studi condotti sul cioccolato per verificare quanto il suo consumo sia in grado effettivamente di avere un effetto benefico sull’apparato cardiovascolare. Citiamo qui i più recenti, pubblicati su prestigiose riviste internazionali nell’ultimo anno.

Sul numero di agosto di Circulation Heart Failure  è stato pubblicato uno studio condotto su 31.823 donne svedesi, di età compresa tra 48 e 83 anni (età media 62), senza storia di diabete, infarto o insufficienza cardiaca. Sono state registrate le abitudini alimentari e,  per quel che riguarda l’assunzione di cioccolato, identificati 5 gruppi: nessun consumo abituale di cioccolato, da 1 a 3 quadratini al mese (pari a 20-30 grammi), da 1 a 2 a settimana, da 3 a 6 a settimana e 1 quadratino o più al giorno. Dopo nove anni di follow up 419 donne su 31.823 sono state ricoverate (379) o sono decedute (40) per insufficienza cardiaca. Il rischio di insufficienza cardiaca è risultato ridotto del 32% nel gruppo che consumava 1 o 2 quadratini a settimana e del 26% nel gruppo che ne assumeva da 1 a 3 al mese, rispetto a coloro che non assumevano affatto cioccolato. Questa riduzione del rischio però, non si è confermata in chi assumeva quantità più elevate di cioccolato (3-6 quadratini a settimana e 1 o più al giorno). Lo studio ha quindi concluso che il consumo moderato di cioccolato con elevato contenuto di cacao (in Svezia il contenuto in cacao è mediamente doppio a quello del cioccolato commercializzato negli USA) è associato a rischio ridotto di insufficienza cardiaca.

Altro studio, altra valutazione. Il gruppo del dr. Yeghiazarians (JACC luglio 2010)  ha effettuato uno studio per valutare la capacità dei flavonoidi di aumentare il numero di cellule angiogeniche (deputate alla riparazione dei vasi),  in presenza di disfunzione delle pareti vasali. Studio condotto su 16 volontari, età 61-67 anni, affetti da malattia cardiovascolare, divisi in due gruppi: il primo “trattato” con una bevanda dietetica a base di cacao con alto dosaggio di flavonoidi, il secondo riceveva lo stesso tipo di bevanda , ma con un dosaggio inferiore. Ebbene nel primo gruppo è stato dimostrato un miglioramento della funzione delle pareti dei vasi ed un aumento delle cellule “riparatrici” circolanti. I flavonoidi, quindi, sarebbero risultati in grado di mobilizzare direttamente le cellule deputate alla riparazione di vasi danneggiati e, in questo studio di breve durata, senza effetti collaterali.

Un grosso studio epidemiologico, il Progetto “Moli-sani”, condotto su 20.000 abitanti del Molise ha rilevato una riduzione degli indici di infiammazione per un consumo pari in media a circa 7 grammi di cioccolato al giorno che corrisponde a un quadratino di cioccolato 2 o 3 volte a settimana.

Si tratta sempre di un consumo moderato e quindi così va consigliato poichè il cioccolato è un alimento con un alto valore calorico: 100 grammi di cioccolato fondente apportano 515 kcal,  se è al latte 545 kcal.

Ma è il cioccolato fondente ricco in cacao che è ricco di flavonoidi, il cioccolato al latte ha proprietà antiossidanti decisamente ridotte.

Buon cioccolato!

Fonti.
Mostofsky E et al. Chocolate intake and incidence of heart failure: a population-based prospective study of middle aged and elderly women. Circ Heart Fail Aug 2010 Heiss C, et al and Yeghiazarians Y. Improvement of endothelial function with dietary flavanols is associated with mobilization of circulating angiogenic cells in patients with coronary artery disease. J Am Coll Cardiol  July 13, 2010; 56:218-224

Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma