E’ uno sport aerobico, che si caratterizza per tre elementi:
- passeggiata a passo più o meno sostenuto da 3 a 6 km secondo il numero di percorsi o “buche” effettuati (da 9 a 18);
- tiro o lancio della pallina con “ferro” o “bastone”, che impegna soprattutto la parte superiore del corpo (braccia e torace), con sforzo graduato dalla distanza che si vuole ottenere, per un numero complessivo di tiri variabile da 35 a 55 secondo l’abilità del giocatore (stabilita da un handicap) per 9 “buche” e da 70 a 110 per 18 “buche”;
- impegno agonistico contro sé stesso (per ottenere il risultato più soddisfacente) e contro gli altri giocatori, sia in una partita tra amici che nelle gare ufficiali.
La passeggiata e il movimento per i tiri costituiscono una sana attività sportiva, mentre l’impegno agonistico dipende da come il gioco viene vissuto dal giocatore : sana competizione, ansia, stress, rabbia. Questo impegno, più che in altri sport, influisce sul risultato finale e sulla stanchezza dopo la partita. Il consumo di calorie varia secondo il numero di percorsi eseguiti, l’impegno fisico, la temperatura esterna, le difficoltà del campo (pianura o montagna) e può essere calcolato in media intorno alle 300 Kcal per 9 “buche” e 600 Kcal per 18 “buche”.
Il gioco del golf, a differenza degli altri sport, si può fare a qualsiasi età, dai 7-8 anni fino alla vecchiaia.
Le malattie collegabili a questo sport sono fondamentalmente di tipo muscolo-articolare: lombaggini e lombartrosi per inadeguata torsione del busto, tendiniti e strappi muscolo-tendinei della spalla, del gomito, del polso, delle ginocchia. Esiste anche il rischio per chi non osserva le dovute distanze fra giocatori di essere colpiti da una pallina o da una bastone. Si sono verificate anche lesioni da scarica elettrica dovuta ia fulmini se non si osservaq la sospensione del gioco durante i temporali. Gli alberi sotto i quali istintivamente ci si ripara, i ferri del gioco e gli ombrelli possono attirare i fulmini.
Qualcuno ha voluto vedere nell’agonismo vissuto in modo non equilibrato un fattore favorente certe malattie di cuore, come l’ipertensione, le coronaropatie, le aritmie. Ma non vi sono studi controllati al riguardo. Anche perche a questa attività sportiva si dedicano molte persone anziane, che sono naturalmente più a rischio cardio-vascolare di altri sportivi (tennisti, calciatori, sherfisti) che dopo i 40 o i 50 cambiano attività sportiva.
E’ invece più convincente l’impressione che il golf praticato con una certa regolarità e frequenza, proprio perché consiste in una marcia prolungata all’aria aperta, abbia un’azione preventiva sulle malattie cardio-vascolari, secondo quanto viene raccomandato nelle linee-guida della prevenzione primaria. Un recente studio scandinavo (2008), infatti, eseguito su 300.000 golfisti ha segnalato che questi godono di una riduzione del 40% della mortalità con un aumento di 5 anni nell’aspettativa di vita rispetto alla popolazione non golfista, della stessa età e di pari condizioni socio-economiche.