Moltissime persone non prendono molto sul serio il rischio di avere livelli elevati di colesterolo. Globalmente una persona su sei ha valori di colesterolo elevati ed il 50 % della popolazione americana supera i limiti consentiti. Ma è davvero così dannoso per la salute?

Sfortunatamente si, il colesterolo alto è un fattore di rischio molto importante per le malattie cardiovascolari che possono causare la comparsa di infarto o di ischemia cerebrale. E, nonostante tutte le campagne di informazione, le malattie cardiovascolari rimangono la prima causa di morte nei paesi occidentali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che almeno il 20% degli ictus e più del 50% degli infarti del miocardio sono da correlare a livelli elevati di colesterolo.
La buona notizia è, ovviamente, che il livello di colesterolo nel sangue si può far scendere, anche se ci sono individui che geneticamente ereditano la tendenza all’ipercolesterolemia. Il colesterolo, infatti, non deriva soltanto dal cibo che mangiamo, ma una parte viene direttamente prodotta nel fegato: svolge , infatti delle funzioni importanti nell’organismo, è utile per la sintesi di alcuni ormoni, è parte delle membrane delle cellule. Ma, quando è “troppo”, contribuisce alla formazione delle placche che occludono le arterie, ossia i vasi che distribuiscono il sangue a tutto il nostro organismo. Se la placca si forma nelle arterie del cuore, le coronarie, ed una di queste si occlude si verifica un infarto. Se la placca si forma in una grossa arteria del collo, la carotide, può essere causa di ictus.
L’importante è avere “confidenza” con i numeri; molto spesso capita, infatti, che ci si ricordi a memoria la formazione della propria squadra di calcio nella tal partita di anni addietro e non si abbia, invece, la più pallida idea dei valori degli ultimi esami del sangue.
Non è così importante il valore del colesterolo totale, anche se, certo, rappresenta una buona stima, ma è giusto conoscere i valori di colesterolo LDL, HDL e dei trigliceridi.
Colesterolo LDL o colesterolo cattivo: la maggior parte delle persone deve avere un valore inferiore a 100 mg/dl; coloro che già sono affetti da una malattia cardiovascolare devono scendere fino a valori inferiori a 70mg/dl.

Colesterolo HDL o colesterolo buono: più se ne ha e meglio è? L’obbiettivo è salire sopra a 60 mg/dl. E quale è fino ad oggi lo strumento migliore per far si che salga? L’attività fisica! Allo stato attuale delle conoscenze non vi è medicina che tenga il confronto.
Trigliceridi: un altro tipo di grasso in circolo nel nostro sangue. Il valore a digiuno deve essere inferiore a 150 mg/dl.
Ma perché il rischio è così sottostimato?
Perché innanzitutto il colesterolo aumenta senza dare sintomi, il danno che crea si manifesta a distanza di anni e si pensa che sia un problema con cui si può aspettare per avere a che fare. Inoltre le persone che assumono i farmaci che riducono i livelli di colesterolo nel sangue non si sentono meglio, non si ha il sollievo immediato che da un antidolorifico, ad esempio, per un mal di schiena.
Ma per non trovarsi a pagare un conto davvero alto il consiglio è di rivolgersi al proprio medico e di controllare il proprio profilo lipidico.
E’ uno dei sette passi per fare stare bene il proprio cuore.
Ne abbiamo parlato tante volte, un’occhiata all’archivio delle news letter sarà di grande aiuto.
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma