Bastano pochi esami
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Nella diagnostica dell’ipertensione arteriosa c’è, oggi, la voga di sottoporre l’ammalato a numerosi esami, costosi quanto superflui. Quelli utili, nella grande maggioranza dei casi, sono pochi, semplici ed esenti da rischi. Dopo che Laragh propose di distinguere l’ipertensione arteriosa in due grandi gruppi, le forme con reninemia elevata e quelle a bassa reninemia, distinzione che avrebbe dovuto indirizzare verso trattamenti diversi, a quasi tutti gli ipertesi viene richiesto il dosaggio della renina plasmatica, esame complesso che non è risultato una guida utile alla terapia, e non costituisce un indice prognostico valido. Altrettanto dicasi del dosaggio dell’aldosterone, anch’esso assai difficoltoso, che può riuscire utile solo in pochissimi casi opportunamente selezionati. Gli esami radiologici e angiografici devono essere riservati ai casi passati attraverso il vaglio specialistico. Tutti gli ipertesi devono, invece, far esaminare il fondo dell’occhio per controllare lo stato delle arterie della retina, le sole che possano essere osservate direttamente. Il controllo periodico del quadro oftalmoscopico permette altresì di evidenziare l’evolutività dell’ipertensione e gli effetti della terapia. Indispensabile anche lo studio della funzione renale che, nella maggioranza dei casi, può essere limitato al dosaggio dell’azotemia e della creatininemia. Consigliabile il dosaggio del sodio e del potassio plasmatici, da ripetere periodicamente, se vengono somministrati diuretici. La radiografia del torace è utile per evidenziare le condizioni del ventricolo sinistro, anche se non sempre si ritrova una precisa correlazione fra gravità dell’ipertensione e ingrandimento del cuore. L’elettrocardiogramma deve essere eseguito a tutti gli ipertesi al fine di mettere precocemente in evidenza il sovraccarico, l’ipertrofia e l’ischemia del ventricolo di sinistra, una delle prime conseguenze dell’ipertensione. I risultati degli esami debbono essere sempre valutati razionalmente (un’identica alterazione della funzione renale, ad esempio, può essere la causa oppure una conseguenza dell’ipertensione), ed è importante la loro comparazione ripetuta nel tempo.