Attenti all’eccesso di colesterolo e di acido urico
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Il ruolo nefasto delle turbe del metabolismo dei grassi (iperlipidemia) negli ipertesi è ampiamente dimostrato dalla frequenza dell’associazione aterosclerosi e ipertensione. Le correlazioni fra colesterolemia e ipertensione arteriosa sono indiscutibili anche se l’esatta natura ancora in gran parte ci sfugge. E interessante ricordare che gli ipertesi nelle popolazioni con una colesterolemia bassa, come i giapponesi, non vanno praticamente incontro all’aterosclerosi. L’ipercolesterolemia dell’iperteso deve essere sempre curata iniziando in ogni caso con regole dietetiche. In caso di ipercolesterolemia, si deve ridurre l’apporto di colesterolo alimentare a meno di 300 mg al giorno sopprimendo in particolare uova, frattaglie, lievito di birra, grassi animali, burro, formaggi grassi, latte intero, margarine, olii ricchi di acidi grassi insaturi. Questi ultimi possono essere sostituiti da olio di mais, di girasole e di olive, a patto che vengano consumati crudi o appena riscaldati e mai cotti. In caso di ipertrigliceridemia è opportuno ridurre tutti gli zuccheri, compreso il miele, ridurre il consumo di pane, pasta, riso e patate. Si devono ridurre anche le bevande alcooliche lasciando solo mezzo litro di vino o di birra al giorno. Anche l’iperuricemia si accompagna spesso all’ipertensione arteriosa e contribuisce ad aumentare il rischio di aterosclerosi. I rimedi più efficaci contro l’eccesso di acido urico sono indubbiamente i farmaci che però non escludono la necessità di un regime alimentare, ormai in disuso come le frattaglie, fegato, rognone, cervello, e animelle , ma anche aringhe, caviale, acciughe e sardine, Utile bere regolarmente almeno un litro e mezzo di acqua non gasata al giorno per incrementare la diuresi.