Alterazioni del ritmo cardiaco post-COVID
di Maria Chiara Gatto
07 Dicembre 2021

Alcuni eventi cardiovascolari e alcuni disturbi del ritmo cardiaco sono stati descritti durante infezione da SARS-COV-2, ma il significato prognostico della bradiaritmia in corso di COVID-19 non è stato ancora ben definito e, a tutt’oggi, non abbiamo dati riguardo le alterazioni a lungo termine dei disturbi di conduzione cardiaca dopo COVID-19.

Di seguito riportiamo il caso clinico di un uomo di 47 anni che ha sviluppato una malattia del nodo del seno in seguito all’infezione da SARS-COV-2 decorsa in maniera paucisintomatica. Il paziente, senza fattori di rischio cardiovascolari e senza pregresse alterazioni del ritmo cardiaco, si sottoponeva a visita cardiologica per intensa astenia a circa 3 settimane dalla risoluzione della malattia e dalla negatività del tampone molecolare per COVID. L’esame obiettivo e i parametri vitali risultavano nei limiti, l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni mostrava ritmo sinusale FC 75 bpm, conduzione AV ai limiti superiori della norma, normale conduzione IV, lievi alterazioni della ripolarizzazione ventricolare in sede infero-laterale e pause sinusali di circa 1520 ms (Fig. 1).

Fig.1: elettrocardiogramma a 12 derivazioni, pausa sinusale 1520 ms

L’ecocardiogramma transtoracico mostrava una normale funzione sisto-diastolica del ventricolo sinistro, normali dimensioni delle sezioni destre e normocinesi della parete libera del ventricolo destro, nessuna alterazione significativa veniva registrata a carico degli apparati valvolari né del pericardio (Fig.2).

Fig.2 Ecocardiogramma transtoracico, nei limiti

Il paziente veniva sottoposto ad un ECG Holter di 24 ore che mostrava una FC media di 52 bpm (max 110 alle ore 12.30, min 35 alle ore 3.50), mostrava inoltre, nelle ore diurne, episodi di marcata aritmia sinusale (Fig.3A), episodi di ritmo giunzionale (Fig.3B) e pause sinusali di circa 2616 ms.

Fig. 3 Holter ECG che mostra aritmia sinusale, marcata bradicardia diurna con ritmo di scappamento giunzionale, pause sinusali di circa 2600 ms.

Successivamente è stata effettuata una risonanza magnetica cardiaca che ha escluso la presenza di miocardite o fibrosi miocardica.

E’ stato eseguito un test da sforzo che ha mostrato una buona competenza cronotropa, nessuna alterazione significativa del tratto ST durante sforzo massimale né altri disturbi del ritmo cardiaco durante l’esame (Fig.4)

Fig. 4: Il test da sforzo mostrava buona competenza cronotropa, nessun disturbo del ritmo né alterazioni significative del tratto ST durante sforzo massimale.

In considerazione dell’anamnesi negativa per sincope e della buona risposta funzionale al test ergometrico, veniva scelta una strategia conservativa ed il paziente veniva sottoposto ad impianto di loop recorder. La possibilità di eseguire il monitoraggio remoto domiciliare ci ha permesso di tenere il paziente in stretto follow-up (Fig.5).

Fig. 5: Impianto di loop recorder (quarto-quinto spazio intercostale parasternale sinistro); monitoraggio remoto (numerosi episodi di bradiaritmia e pause sinusali maggiori di 4 secondi, max 6 secondi, prevalentemente notturne)

Sebbene il monitoraggio remoto abbia mostrato numerosissimi episodi di bradicardia sinusale e di pause sinusali, quasi esclusivamente durante le ore notturne, il paziente ad un anno non ha presentato alcun sintomo nè evento cardiovascolare significativo ed è a tutt’oggi in follow-up.

Tutti i disturbi di conduzione correlati al COVID-19 sono stati descritti in pazienti ospedalizzati e nella fase acuta dell’infezione, il caso clinico qui presentato risulta essere il primo caso di malattia del nodo del seno diagnosticata in paziente ambulatoriale dopo infezione da SARS-COV-2 come conseguenza tardiva dell’infezione. La presenza di disturbi del ritmo cardiaco durante e dopo COVID-19 dovrebbe essere valutata in maniera approfondita e la decisione dell’impianto di pacemaker andrebbe valutata caso per caso prendendo anche in considerazione anche la possibilità della reversibilità del disturbo specialmente nei pazienti più giovani.

Il presente caso clinico unitamente alla revisione della letteratura su disturbi della conduzione cardiaca e COVID-19  è stato recentemente pubblicato su Pacing and Clinical Electrophysiology 2021 Sep;44(9):1607-1615. doi: 10.1111/pace.14308

Articolo completo in open access disponibile al link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8447352/pdf/PACE-44-1607.pdf