Queste metodiche utilizzano guide e cateteri monouso ed altre strumentazioni ausiliarie, e trovano il loro maggior campo di applicazione nel monitoraggio delle manovre intravascolari, sia che si tratti dell’esecuzione di (Angioplastica trans-luminale percutanea) o di posizionamento di stent (endoprotesi) o dello studio della placca aterosclerotica.
Ecografia intravascolare (IVUS)
L’ecografia intravascolare (IVUS) introdotta circa 10 anni fa, si è imposta come una metodica in grado di fornire delle informazioni relative alla composizione della placca aterosclerotica. La tecnica richiede l’introduzione di sonde intracoronariche ad emissione di ultrasuoni aventi un diametro inferiore ai 2mm ed offre immagini con una risoluzione intorno ai 150 μicron (1 millesimo di mm). L’IVUS distingue le placche aterosclerotiche in lesioni a composizione prevalentemente lipidica, fibrosa o calcifica.
Angioscopia
L’Angioscopia o endoscopia vascolare permette di ottenere immagini del lume vasale mediante le fibre ottiche
Tomografia ottica computerizzata (OCT)
La tomografia ottica computerizzata (OCT) è una nuova tecnica che genera immagini ad alta risoluzione delle lesioni coronariche. La metodica si basa sull’utilizzo di un catetere intracoronarico ad invio di un fascio di luce ad infrarossi e sulla riflessione della stessa da parte delle strutture che vengono incontrate. Il miglioramento della risoluzione delle immagini OCT, rispetto a quelle IVUS, è considerevole;
la risoluzione longitudinale è infatti pari a 10-15 μicron, risultando almeno 30 volte superiore a quella della IVUS. La tecnica è pertanto in grado di studiare strutture di dimensioni molto contenute, che sono al di là delle capacità risolutive dell’ultrasonografia.
