L’utilizzo di sostituti del sale potrebbe essere una strategia a basso costo in grado di ridurre in maniera significativa il rischio di eventi cardiovascolari; questo è quanto emerge da uno studio cinese su larga scala pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine (1).
Una dieta ricca di sodio e povera di potassio è associata ad elevati valori di pressione arteriosa e ad un aumentato rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari e morte prematura. I sostituti del sale sono prodotti in cui una percentuale del cloruro di sodio (NaCl) viene sostituita con cloruro di potassio (KCL); questa combinazione determina un miglioramento della regolazione dei valori pressori. Non è ad oggi chiaro però quali siano gli effetti benefici sul sistema cardiovascolare e l’impatto di questa scelta sulla mortalità (2-3).
Per rispondere a questa domanda Neal e colleghi hanno elaborato lo studio Salt Substitute and Stroke Study (SSaSS); un trial randomizzato, open label, che ha coinvolto 600 villaggi della Cina rurale, per un totale di 20995 pazienti, di età media 64 anni, ipertesi, con storia di ictus o con età ³60 aa. I pazienti arruolati sono stati randomizzati 1:1 a ricevere con la dieta un sostituto del sale (contenente per il 75% NaCl e per il 25% KCl) vs sale normale (100% NaCl). Il follow-up è durato circa 4 anni.
L’outcome primario valutato è stata l’incidenza di ictus; sono stati poi valutati eventi cardiovascolari maggiori (tra cui ictus non fatale, sindrome coronarica acuta non fatale, mortalità per tutte le cause). Come endpoint di sicurezza è stata invece valutata l’incidenza di iperkalemia.
RISULTATI: l’incidenza di ictus è risultata essere più bassa nei soggetti che assumevano sostituti del sale rispetto al sale normale (29.14 eventi vs. 33.65 eventi per 1000 persone/anno; P=0.006), e questo si è verificato anche per quanto riguarda l’endpoint degli eventi cardiovascolari maggiori (rate ratio, 0.87; 95% CI, 0.80 to 0.94; P<0.001) e la mortalità per tutte le cause (rate ratio, 0.88; 95% CI, 0.82 to 0.95; P<0.001).
Inoltre non si sono verificati eventi avversi legati all’iperkalemia, la cui incidenza non ha mostrato differenze significative nei due gruppi (P=0.76).
Questo studio è stato presentato ed acclamato nella sessione Hot Line dell’ European Society of Cardiology (ESC) Congress 2021. Si tratta del più importante studio di salute pubblica presentato al congresso, dimostra come un semplice modifica delle abitudini alimentari possa avere un significativo impatto sulla mortalità e sugli eventi cardiovascolari.
La domanda che rimane tutt’ora aperta riguarda l’applicabilità di questi risultati a popolazioni di differente nazionalità e abitudine alimentare; come commentato nella discussione del lavoro infatti la popolazione in esame aveva un introito di sale piuttosto elevato (4,5 g/die) rispetto alla popolazione occidentale (3,5 g/die). Il sostituto del sale potrebbe però costituire uno strumento importante e sicuro per il controllo dell’ipertensione nei paesi sottosviluppati con accesso limitato alle cure farmacologiche.
Possiamo quindi concludere che in una popolazione adulta con ipertensione non ben controllata l’utilizzo di sostituti del sale apporti un significativo beneficio in termini di ictus, eventi cardiovascolari maggiori e di mortalità. Si tratta quindi di una strategia semplice ed a basso costo, in grado di apportare un notevole beneficio per la salute cardiovascolare delle persone.
Bibliografia
- Neal B, Feng X, Zhang R, et al. Effect of salt substitution on cardiovascular events and death. N Engl J Med 2021; 385:1067-1077
- Greer RC, Marklund M, Anderson CAM, et al. Potassium-enriched salt substitutes as a means to lower blood pressure: benefits and risks. Hypertension 2020;75:266-74.
- O’Donnell M, Mente A, Alderman MH, et al. Salt and cardiovascular disease: insufficient evidence to recommend low sodium intake. Eur Heart J 2020;41:3363-73