Occhio all’occhio
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Anche l’occhio subisce le conseguenze nocive dell’ipertensione. La retina, abbondantemente provvista di arterie e di vene è una «zona sensibile», particolarmente vulnerabile dalla diminuita irrorazione sanguigna, cioè dalla privazione di ossigeno. Il reticolo arterioso retinico è anch’esso danneggiato dall’ipertensione che favorisce l’instaurarsi di ateromi con riduzione del calibro dei vasi, ma l’ipertensione aumenta soprattutto il rischio di rottura delle pareti microvasali. Le conseguenze possono essere di due tipi: emorragie e edemi che costituiscono le cause principali di distacco della retina. Quando l’ipertensione non è stata individuata dal medico nel corso di una visita, i segni dell’ipertensione retinica costituiscono la prima spia: annebbiamento della vista, punti luminosi, «mosche volanti» davanti agli occhi, talvolta fugaci perdite della visione o restringimento del campo visivo. Un esame del fondo dell’occhio è raccomandabile all’iperteso; esso permette di evidenziare le condizioni dei vasi della retina e il grado di gravità della malattia. L’occhio deve essere protetto dall’ipertensione: il solo modo per prevenire un grave incidente retinico, il distacco, e per questo c’è una sola raccomandazione: rispettare la terapia.