OBESITÀ E DIABETE NEL 2017
di Antonella Labellarte
15 Febbraio 2017

L’Agenzia Governativa per la Salute del Regno Unito (PHE Public Health England) nel dicembre appena passato, durante le feste di Natale, ha diffuso l’analisi dei dati raccolti sulla salute degli inglesi. Purtroppo il dato allarmante segnala tra i periodi 1991-93 e 2011-13 un incremento della percentuale di individui in sovrappeso o obesi, che passa dal 66.7% al 76.8% per gli uomini e dal 54.8% al 63.4% per le donne.

La stesura del report ha coinciso con un nuovo lancio della One You: New Year, New You Campaign una campagna rivolta agli inglesi di età compresa tra 40 e 60 anni e finalizzata a promuovere i comportamenti più idonei al mantenimento di una buona salute. La campagna PHE One You offre un quiz online molto semplice e di facile accesso (One You campaign https://www.nhs.uk/oneyou ) che calcola un punteggio (da 0 a 10) e prende in considerazione aspetti come il mangiare, il bere, il fumo, l’attività fisica. Ottenuto il punteggio, il sistema offre ai partecipanti accesso ad informazioni personalizzate, strumenti e apps. Dal lancio iniziale della campagna in marzo 2016 più di 1 milione di persone ha completato il quiz e più di 250.000 hanno scaricato la app “Couch to 5K running” . Buon risultato, la piattaforma è ben disegnata e fornisce con un approccio semplice e chiaro le informazioni relative ai fattori di rischio che spesso e, aggiungeremmo incredibilmente di questi tempi, sono ancora apparentemente sconosciute anche ad individui colti e di buon ceto sociale.

Ma, suggerisce l’articolo del Lancet, come misurare il successo di queste campagne, quanto conta la responsabilità individuale e quanto l’ambiente può influire sui comportamenti delle persone, compromettendone addirittura la capacità di scegliere stili di vita che garantiscano il proprio benessere?
A dicembre è stato pubblicato anche l’aggiornamento, ad opera dell’American Diabetes Association, delle linee guida americane sul diabete, e l’obesità rappresenta il maggior fattore di rischio modificabile.

Il documento Standards of Medical Care in Diabetes 2017 contiene una sezione dedicata allo stile di vita che riporta ad esempio la raccomandazione di interrompere i periodi sedentari con attività fisica ogni 30 minuti, una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche ed emotive del diabete, con nuove linee guida per lo screening dei disturbi di ansia e depressione associati alla malattia e del disordine alimentare.

I livelli crescenti di severa obesità espongono tutti noi al rischio di una vera e propria epidemia della malattia diabetica della quale è inutile sottolineare i costi in termini personali e sociali. Le ultime stime globali della International Diabetes Federation prevedono per il 2040 la presenza di circa 642 milioni di diabetici.

Negli ultimi 20 anni, densi di tanti successi per quel che riguarda il trattamento del diabete e delle malattie cardiovascolari, solo per citare degli esempi, abbiamo mancato di valutare attentamente le interconnessioni tra modifiche dello stile di vita, cambiamenti nelle attività lavorative o delle abitudini alimentari e necessità di interventi legislativi nei più svariati settori, addossando alla responsabilità individuale l’onere della prevenzione.

A grandi caratteri il sito della One You Campaign scrive “Modern life makes it hard to be healthy”… “la vita moderna rende difficile stare in salute”.

Occorre uno sforzo globale che coinvolga politica ed economia per evitare che diabete ed obesità diventino la nuova normalità della vita moderna. Purtroppo è di questi giorni la notizia che un grande paese toglierà fondi destinati all’ambiente per trasferirli al sistema degli armamenti…

Fonti

Obesity and diabetes in 2017: a new year
www.thelancet.com Vol 389 January 7, 2017
Lancet 2015 Obesity Series http://www.thelancet.com/series/obesity-2015
ADA guidelines  http://professional.diabetes.org/content/clinical-practicerecommendations
Lancet Commission on Obesity http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(15)00722-9/abstract
The International Diabetes Federation http://www.diabetesatlas.org/

Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma