Non fidarsi dei sintomi
di Comitato Scientifico del C.L.I.

L’ipertensione arteriosa non provoca disturbi evidenti, questi compaiono solo quando si sono instaurate lesioni a carico dell’apparato cardiovascolare.
I disturbi che possono essere presenti nelle fasi iniziali della malattia non sono necessariamente in rapporto con questa né tantomeno sono indicativi della sua gravità.

Il sintomo più frequente, comunemente ritenuto caratteristico, riconosciuto fin da quando non esistevano i mezzi per misurare la pressione arteriosa, la cefalea nucale, è risultata presente nel 13 per cento dei pazienti che non sapevano di essere ipertesi, e nel 75 per cento di quelli che erano al corrente della loro malattia. I soggetti ansiosi lamentano disturbi più spesso degli altri, gli ipertesi che praticano regolarmente sport non avvertono quasi mai disturbi.

È consigliabile che coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa imparino a misurarsi da soli la pressione.

  • Misuratevi la pressione tre volte al giorno, al mattino, durante il pomeriggio e prima di coricarvi. Ogni volta registrate i valori della pressione misurata in piedi e coricati. Assicuratevi di riposare il braccio su un supporto. Il braccio non deve essere mai alzato e la camicia arrotolata non deve stringere;
  • quando gonfiate il bracciale, la sua pressione interna dovrebbe essere di 20-30 punti più alta della vostra pressione;
  • non abbiate fretta, sgonfiate il bracciale molto lentamente;
  • la membrana dello stetoscopio deve essere posta sulla parte interna del braccio, appena sopra il gomito;
  • ricordatevi che il valore registrato sulla scala al primo suono forte che udite sgonfiando lentamente il bracciale è quello della pressione sistolica; mentre il valore registrato sulla scala all’ultimo suono udibile è quello della pressione diastolica;
  • scrivete entrambi i valori e le ore del giorno in cui sono state effettuate le misurazioni sull’apposita scheda
  • ricordatevi di portare la scheda ogni volta che vi recate dal medico