Ma il caffè…
di Comitato Scientifico del C.L.I.

Secondo una leggenda araba il primo a bere il caffè fu, non si sa bene quando, un muftì di Aden il quale era molto afflitto perchè, sempre, durante le preghiere serali veniva assalito dal sonno e temeva così di offendere Allah.
Da un pastore apprese che le capre esauste durante le migrazioni recuperavano l’energia quando mangiavano i semi di una pianta che, più tardi, verrà chiamata caffè.Da questi semi egli ricavò una bevanda che aveva effetti stimolanti anche per gli uomini, e i mussulmani furono i primi a bere abitualmente caffè.
Secondo gli storici l’abitudine era già diffusa tra gli abissini della regione del Caffa. Il primo bar apparve alla Mecca nel XV secolo. In Europa la diffusione avvenne durante il ‘600 e il primo caffè italiano venne aperto in piazza San Marco a Venezia da Floriano Francesconi, che lo chiamò “Caffè della Venezia Trionfante” e fu in varie epoche frequentato da Gozzi, Rousseau, Canova, Pellico, Byron e De Musset. È l’attuale caffè Florian.
I caffè avranno grande importanza nella storia culturale e politica italiana, specialmente del Risorgimento.
L’Inghilterra, la patria del tè. ha festeggiato il 25 marzo 1952 il terzo centenario dell’introduzione del caffè nel Regno Unito. Il sindaco di Londra scoprì una lapide a ricordo di David Edwards che l’importò, definito cittadino benemerito, ma il primato venne contestato dai cittadini di Oxford i quali, con precisa documentazione, sostennero che nella loro città era giunto due anni prima che a Londra.
Dall’Abissinia e dall’Arabia il caffè si diffuse in tutto il mondo, dovunque osteggiato dai medici che lo accusavano di essere causa di numerose malattie e persino di rendere sterili uomini e donne.
La produzione mondiale ha superato attualmente i quattro milioni di tonnellate l’anno. Più della metà viene raccolto in Brasile, nella regione di San Paolo.
II novanta per cento dell’umanità prende almeno una tazza di caffè al giorno preparata in vari modi.