LE MEDICINE ALTERNATIVE E LE ERBE PER IL BENESSERE A NOI TANTO CARE.
di Antonella Labellarte
03 Luglio 2010

LE MEDICINE ALTERNATIVE E LE ERBE PER IL BENESSERE A NOI TANTO CARE

Il ricorso ad esperti di medicine alternative cresce, nel mondo occidentale, di giorno in giorno. Tanto per dare qualche cifra, in Italia attualmente il consumo di erbe per la salute ammonta a circa 750 milioni di euro, in Germania a 4 volte tanto, negli Stati Uniti più di 15 milioni di individui assumono rimedi officinali e vitamine ad alte dosi.

Cosa c’è alla base di questo fenomeno? Il tradizionale credo che la medicina alternativa sia in generale più sicura ed efficace rispetto ai farmaci tradizionali che presentano potenziali effetti avversi.  Le erbe della salute, che rappresentano una grossa porzione dei medicamenti alternativi, vengono vissute come un prodotto “naturale” e pertanto “sano”. In realtà, anch’esse possono causare effetti avversi e potenzialmente dannosi per la salute delle persone. Un aspetto non trascurabile poi, oltre agli effetti diretti sull’apparato cardiovascolare, sono le potenziali interazioni con i farmaci  attivi su questo sistema.

Qualche esempio tra i rimedi “sani” più comunemente usati.



L’erba di San Giovanni tra le 10 erbe per il benessere più vendute, viene comunemente utilizzata per trattare la depressione, l’ansia, i disturbi del sonno, il comune raffreddore… Chi è al corrente del fatto che a causa della sua azione sul fegato (sistema del citocromo P450 coinvolto nel metabolismo di più del 50% dei farmaci comunemente utilizzati), può modificare il tempo di coagulazione (tempo di protrombina) in chi ha necessità di assumere una terapia anticoagulante orale, o può modificare la concentrazione del farmaco attivo sul colesterolo (le statine) o quella della digitale?

Il Ginseng viene pubblicizzato come uno stimolante del sistema immunitario, che accresce il vigore, la potenza sessuale, la longevità. Il Ginseng può sia innalzare sia ridurre la pressione arteriosa; nella medicina cinese viene utilizzato per la cura dell’infarto miocardico e l’insufficienza cardiaca, sebbene le attuali evidenze non supportino questo uso.  Un abuso di Ginseng causa ipertensione, disturbi del comportamento e diarrea.


L’aglio è citato nei testi di medicina sin dal papiro di Ebers (1550 AC). Si ritiene che sia in grado di ridurre il colesterolo “cattivo”. Tuttavia, in uno studio recente condotto per 6 mesi, confrontato con placebo, non ha dimostrato alcuna efficacia in soggetti con ipercolesterolemia moderata.  Un suo componente è in grado di ridurre l’aggregazione delle piastrine, e quindi aumentare il rischio di sanguinamento in chi assume aspirina. Si raccomanda che l’integrazione di aglio venga sospesa 10 giorni prima di un intervento chirurgico, specialmente in chi assume aspirina o un anticoagulante orale.

Per un approfondimento interessante consultare: Use of Herbal Product and Potential Interactions in Patients with Cardiovascular Diseases Journal of American College of Cardiology 2010;55:515-25.

Nel frattempo qualche piccola considerazione: ancora assistiamo ad un’assenza di regolamentazione delle tecniche di produzione e  conservazione di questi prodotti; spesso vengono pubblicizzati su riviste o in rete senza che vengano riportati dati di sicura efficacia e sicurezza; la gran parte dei consumatori che usa piante officinali lo fa senza alcun controllo, spesso sulla base del passaparola… ed infine,… avvisate sempre il vostro medico dell’eventuale utilizzo e dategli il tempo di informarsi sui possibili effetti… potrà essere di prezioso aiuto. 

Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma