Il dibattito su quale sia il target ideale tra i valori di pressione arteriosa non accenna a diminuire. L’argomento è assai complesso: quali i numeri, quali le misurazioni da prendere in considerazione e con quali risultati?
Da recenti osservazioni è emerso abbastanza chiaramente il grande significato prognostico della pressione misurata a domicilio rispetto alla misurazione ambulatoriale. I medici tendono a incrementare il trattamento antipertensivo quando prendono in considerazione il monitoraggio della pressione a domicilio, così “la pressione misurata a casa ha il potere di vincere una certa inerzia terapeutica e migliorare il controllo pressorio”. Ancora oggi però esistono pochi dati che pongano a confronto nei grandi trial i valori di pressione domiciliare e quelli registrati in ambulatorio rispetto agli eventi cardiovascolari e pochi studi di coorte condotti al fine di valutare eventi specifici come stroke ed infarto del miocardio.
Lo studio HONEST (Home blood pressure measurement with Olmesartan Naive patients to Establish Standard Target blood pressure) è stato condotto su 21.591 pazienti giapponesi con lo scopo di studiare la relazione tra la pressione misurata a domicilio (al mattino presto e alla sera prima di dormire) e quella rilevata in ambulatorio e l’incidenza degli eventi cardiovascolari in una popolazione di ipertesi naive in trattamento con olmesartan per due anni di follow-up.
I risultati globali dello studio sono stati pubblicati nel 2014 sulla rivista Hypertension. Il report recentemente pubblicato invece sul Journal of American College of Cardiology espone i dati relativi al confronto tra pressione domiciliare e ambulatoriale e outcomes separati, stroke e coronaropatia. Erano esclusi i pazienti con pregresso infarto, stroke, ospedalizzazione per scompenso nei precedenti sei mesi, e i pazienti già sottoposti a by pass o angioplastica. Il trattamento non prevedeva il raggiungimento di un target pressorio che era completamente lasciato alla discrezione dei curanti.
Senza entrare nei dettagli dello studio il valore medio della pressione sistolica durante trattamento antipertensivo, registrata al mattino a domicilio è risultata avere una capacità predittiva maggiore di coronaropatia rispetto a quella registrata in ambulatorio:
P.A. sistolica media del mattino a domicilio ≥ 155mmHg associata a un Hazard ratio di stroke di 6.01 e coronaropatia – infarto o rivascolarizzazione- di 6.24;
P.A. sistolica media del mattino ambulatoriale ≥ 160mmHg associata a un Hazard ratio di stroke di 5.82 e coronaropatia – infarto o rivascolarizzazione – di 3.51.
Il trattamento antipertensivo guidato dai valori di pressione arteriosa misurata a domicilio potrebbe condurre ad un migliore trattamento dell’ipertensione non controllata ed ignorare l’effetto relativamente benigno dell’ipertensione da camice bianco.
Lo studio Honest che ha arruolato un ampissimo campione di pazienti con ottimi risultati di follow-up pone le basi perchè sia disegnato un trial randomizzato che valuti target di trattamento definiti dalla misurazione domiciliare della pressione.
Fonti
Rajiv Agarwal, MD. Home Blood Pressure–Guided Antihypertensive Therapy Requires a Randomized Trial. J Am Coll Cardiol 2016;67:1528-30.
Kario K, Saito I, Kushiro T, et al. Morning home blood pressure is a strong predictor of coronary artery disease: the HONEST study. J Am Coll Cardiol 2016;67:1519–27.
Kario K, Saito I, Kushiro T, et al. Home blood pressure and cardiovascular outcomes in patients during antihypertensive therapy: primary results of HONEST, a large-scale prospective, real-world observational study. Hypertension 2014;64:989–96.
Agarwal R, Bills JE, Hecht TJ, Light RP. Role of home blood pressure monitoring in overcoming therapeutic inertia and improving hypertension control: a systematic review and meta-analysis. Hypertension 2011;57:29–38.
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma