LA TROMBOSI VENOSA PROFONDA E LA TROMBO EMBOLIA.
RACCOMANDAZIONI PER CLASSE DI RISCHIOGruppo a basso rischio
- Assenza di storia di trombosi venosa profonda o di embolia polmonare
- Assenza di interventi chirurgici nelle precedenti 4 settimane
- Nessun altro fattore di rischio noto

E’ consiglio di buon senso comune di mantenersi in movimento per quanto possibile, effettuando esercizi di flessione ed estensione degli arti inferiori e di mantenere una buona idratazione
Gruppo a rischio moderato

- Storia di precedente di trombosi venosa profonda o di embolia polmonare
- Intervento chirurgico di durata superiore a 30 minuti nei passati due mesi ma non nelle ultime 4 settimane
- Trombofilia nota
- Gravidanza
- Obesità (Body Mass Index >30 kg/m2)
Valgono i consigli del gruppo a basso rischio, può essere preso in considerazione l’utilizzo di calze compressive.
Gruppo a rischio elevato
- Recente (< 4 settimane) intervento di chirurgia in anestesia generale
- Storia di trombosi venosa profonda e fattori di rischio aggiuntivo noti, inclusa la presenza di una patologia neoplastica

Oltre alle considerazioni già esposte per i precedenti gruppi va considerato l’utilizzo di eparina a basso peso molecolare (ad esempio enoxaparina 4000 UI, una fiala sottocute il giorno del volo ed il giorno successivo ). Una particolare attenzione va posta ai soggetti portatori di un’ingessatura. Per la legge di Boyle, infatti, il volume, ossia lo spazio occupato da un gas, tende ad aumentare man mano che si raggiungono altitudini maggiori e la pressione atmosferica scende. In caso quindi di un volo aereo è consigliabile attendere almeno 24 ore dopo il posizionamento di un gesso. L’aria intrappolata all’interno, infatti, espandendosi, potrebbe comportare dei problemi di compressione sull’arto ingessato.
Infine: l’aspirina non ha dimostrato alcuna efficacia in profilassi per la trombosi venosa e per l’embolia polmonare e, pertanto, non è raccomandata.
Fonte:
Smith D, Toff W, Joy M et al. Fitness to fly for passengers with cardiovascular disease Heart 2010; 96:ii1- ii16
Vedi la newsletter di maggio per le spiegazioni su rischio trombosi e tromboembolia polmonare.
Antonella Labellarte
Cardiologa
Ospedale S. Eugenio, Roma