Enigmi della cardiopatia ischemica: chi dorme poco ha più aterosclerosi
di Laura Gatto intervista Francesco Prati
03 Ottobre 2020

Si dorme in media ogni giorno 1.5 ore in meno rispetto al secolo  scorso. Studi epidemiologici e dati sperimentali indicano una sua forte associazione con lo sviluppo di fattori di rischio cardiometabolici, aterosclerosi polidistrettuale e coronaropatia….

Perché dormire poco è un fattore di rischio?

Ne ha parlato il Prof. De Caterina. Sono stati proposti diversi meccanismi fisiopatologici per spiegare il possibile legame tra deprivazione di sonno e malattia cardiovascolare. Sia le poche ore di sonno così come un sonno di scarsa qualità sono associati a significative alterazioni di diversi sistemi biologici. Nello specifico, la deprivazione di sonno è stata associata a disregolazione autonomica, disfunzione endoteliale, ipercoagulabilità, insulino-resistenza e stato infiammatorio sistemico. L’iperattivazione adrenergica in particolare sembra avere un ruolo importante, favorendo lo sviluppo di ipertensione arteriosa attraverso fenomeni di vasocostrizione, tachicardia e ritenzione di sale.

Il Prof. Fuster aveva affrontato l’argomento nella passata edizione di CCC 2019. Ci sono novità?

E’ stato pubblicato lo studio Association of Sleep Duration and Quality With Subclinical Atherosclerosis. Lo studio includeva 3.974 soggetti dal registro Progression of Early Subclinical Atherosclerosis (PESA) sottoposti per 7 giorni a registrazione di parametri quali – quantitativi del loro sonno. Sono stati identificati 4 gruppi in base alle ore totali di sonno registrate: un gruppo di soggetti che dormiva meno di 6 ore, uno che dormiva tra le 6 e le 7 ore, uno che dormiva tra le 7 e le 8 ore, e un ultimo di soggetti che dormivano più di otto ore. I soggetti che dormivano meno di 6 ore avevano una probabilità del 27% maggiore di avere aterosclerosi polidistrettuale rispetto a quelli che dormivano dalle 7 alle 8 ore. Inoltre i soggetti con più alta frammentazione del sonno avevano una probabilità del 34% maggiore di avere aterosclerosi polidistrettuale rispetto a quelli che avevano una buona qualità di sonno.

Siamo certi che dormire poco sia un fattore di rischio indipendente?

Secondo lo studio già citato, quando la deprivazione del sonno veniva aggiustata per i fattori di rischio convenzionali, rimaneva associata in modo indipendente all’estensione dell’aterosclerosi (atherosclerotic burden) valutata mediante ecografia vascolare tridimensionale.

Non si hanno dati al momento tra la mancanza di sonno ed eventi cardiovascolari maggiori poiché lo studio non includeva dati di follow-up. Restiamo in attesa di studi che possano chiarire questo aspetto, comprensibilmente più importante della presenza di aterosclerosi subclinica.