Asclepio a Roma
di Comitato Scientifico del C.L.I.

La città eterna, dove era chiamato Esculapio, Asclepio era giunto in occasione di una terribile pestilenza. I romani avevano consultato i libri sibillini nei quali era scritto che il rimedio per debellare l’epidemia poteva essere ritrovato ad Epidauro. Sconcertati e poco convinti,, affidarono l’incarico a Quinto Apulino. Quando vi giunse, Asclepio era assente e i medici-sacerdoti accolsero con malgarbo i rozzi romani. Non vollero dar loro nessuna medicina e negarono persino l’immagine di Asclepio che avrebbero voluto portare a Roma, non foss’altro come prova del viaggio fatto. Apulino prese la via del ritorno assai deluso per il fallimento della sua missione. Quando Asclepio apprese la notizia, rimproverò tutti per la scortesia indegna ai medici e immediatamente si mise all’inseguimento della trireme. Considerava Roma una città arretrata, ma destinata ad un prossimo grande sviluppo e, quindi, una piazza assai interessante per la sua attività. Per essere più veloce assunse la forma di serpente e già prima che la nave avesse raggiunto la Sicilia era nella sua scia. A Roma si stabilì nell’sola Tiberina dove, debellata la pestilenza, eresse il primo asclepieo.Non si conosce la sede dove furono sepolte le spoglie mortali di Asclepio: due tombe furono contemporaneamente meta di pellegrinaggi, una a Cinosaura e l’altra in Arcadia, in un bosco sacro sul fiume Lusio. Quest’ultima è considerata la vera dai più, ma sedi del culto divennero tutti i suoi templi-ospedali. Roscher ne ha individuati 320. L’asclepieo più famoso e importante fu quello di Epidauro, la casda madre, diretta dai suoi due figli maschi, Macaone e Podalirio celebri in tutta l’Ellade per essere stati gli ufficiali medici durante l’assedio di Troia. Macaone detto “il manipolatore” di Tricca era internista, Podalirio chirurgo. Celebri furono anche gli asclepiei di Atene, Pergamo, Cnido, Mantinea, Cirene e Taranto. Più tardi, grazie a Ippocrate, assunse a fama imperitura quello dell’isoletta di Cos.