Acido bempedoico: buon profilo di sicurezza dalla meta-analisi CLEAR
di Francesco Prati
13 Luglio 2020

Una meta-analisi sull’impiego dell’acido bempedoico (1) ottenuta da quattro studi randomizzati ( CLEAR WisdomCLEAR Harmony, CLEAR Tranquility, and CLEAR Serenity )  mostra dati molto incoraggianti riguardo la riduzione della colesterolemia LDL ed il profilo di sicurezza del farmaco.

La meta-analisi ha incluso 3623  soggetti randomizzati ad un anno con schema 2:1 ad acido bempedoico o placebo. N 3009 pz presentavano  malattia coronarica o ipercolesterolemia in trattamento con la dose massima tollerata di statine (2010 randomizzati ad acido bempedoico e 999 a placebo). N 614 pz presentavano intolleranza alle statine (N 415 randomizzati ad acido bempedoico e 199 a placebo).

A 12 settimane il valore di Colesterolo LDL si è ridotto del 16% nel gruppo in trattamento con acido bempedoico  e del 1.8% nel gruppo placebo (P < .001). Nei soggetti intolleranti alle statine la variazioni percentuale di Col LDL in risposta all’acido bempedoico è stata maggiore ( −23 % vs 1,5%, P < .001).

I risultati osservati a 12 settimane si sono mantenuti nel tempo, anche a distanza di 52 settimane.

Riguardo gli effetti collaterali, si è osservato più spesso l’incremento del livello degli acidi urici (2.1% vs 0.5%), gotta (1.4% vs 0.4%), riduzione del filtrato glomerulare  0.7% vs 0.1 ed incremento degli enzimi epatici (2.8% vs 1,3%). Non si osservavano differenze relative alla mialgia o affaticamento muscolare.

Considerazioni

  • I farmaci possono rappresentare un’ulteriore soluzione per l’abbassamento della colesterolemia nei pazienti con o senza concomitante trattamento statinico. Ad esempio in prevenzione secondaria, in presenza di una colesterolemia LDL non a target, nonostante l’impiego di una statina potente od ezetimibe, si potrà in alcuni casi scendere sotto il valore soglia di 55 mg/dl, utilizzando, in aggiunta alla terapia, l’acido bempedoico. Va osservato comunque che l’entità delle riduzione della colesterolemia LDL è percentualmente inferiore nei soggetti che fanno uso di statine. Ciò dipende dal fatto che sia l’acido bempedoico che le statine agiscono  inibendo la sintesi epatica del colesterolo.
  • Il profilo di sicurezza è lusinghiero. E’ molto positiva l’assenza di legame tra acido bempedoico e mialgia, che rimane il primo effetto collaterale delle statine. Anche la mancata associazione tra rottura tendinea ed acido bempedoico va vista in un ottica molto positiva. La FDA, dopo i primi studi aveva infatti messo in risalto questo aspetto collaterale, dando un warning in merito.
  • Rimaniamo in attesa del CLEAR Outcomes study; un trial randomizzato, disegnato con l’obbiettivo di confrontare l’outcome in 14000 soggetti a rischio cardiovascolare ed intolleranti alle statine.

 

 

Bibliografia

  1. Banach M, Duell B, Gotto AM et al. Association of bempedoic acid administration with atherogenic lipid levels in phase 3 randomized clinical trials of patients with hypercholesterolemia. JAMA Cardiol. doi:10.1001/jamacardio.2020.2314