ACC 2023: i risultati dello studio CLEAR OUTCOMES con l’Acido bempedoico
di Filippo Stazi
07 Marzo 2023

Steven Nissen ha appena presentato alla sessione 2023 dell’American College of Cardiology tenutasi a New Orleans i risultati dello studio CLEAR OUTCOMES, pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine (1). Il trial randomizzato  ha valutato gli effetti dell’Acido Bempedoico sull’occorrenza di eventi cardiovascolari maggiori (MACE) in pazienti con o ad alto rischio di malattia cardiovascolare ed intolleranti alle statine. Lo studio, condotto in 32 nazioni, ha arruolato 13.790 pazienti in prevenzione primaria o secondaria, risultati, dopo averne provate almeno 2 di cui una alla minima dose, intolleranti alle statine. Il 48% dei pazienti era di sesso femminile, il genere più comunemente affetto da tale intolleranza. I pazienti sono stati randomizzati ad acido bempedoico 180 mg al giorno (n = 6.992) od a placebo (n = 6.978). L’età media era 65 anni ed il colesterolo ldl medio era 139 mg/dl. Il follow up mediano è stato di 40 mesi. L’acido bempedoico è stato sospeso dal 29% dei pazienti mentre il 31% ha sospeso il placebo. Il farmaco in analisi ha indotto una riduzione dei valori di ldl del 21% con valori assoluti, dopo 6 mesi di trattamento, di 107 mg/dl. L’end point primario dello studio (MACE 4), ossia la combinazione di: morte cardiovascolare (CV), infarto miocardico (IM) non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica, si è verificato in 1.746 soggetti: 819 (11.7%) nel gruppo in trattamento con acido bempedoico e 927 (13.3%) nel gruppo placebo (hazard ratio, 0.87; 95% CI, 0.79 to 0.96; P=0.004) con una riduzione quindi del 13%. Relativamente agli end point secondari l’acido bempedoico ha ridotto il MACE 3 (combinazione di morte CV, IM non fatale e stroke non fatale) del 15% (p = 0.006), l’occorrenza di IM fatale o non fatale del 23% (p = 0.002), l’ictus fatale o non fatale del 15% (p = 0.16), la ospedalizzazione per angina del 34% e la rivascolarizzazione coronarica del 19% (p = 0.001). Non si sono invece osservati effetti significativi sulla mortalità cardiovascolare e su quella per tutte le cause. Nei due gruppi di trattamento non si sono osservati incrementi significativi degli eventi avversi muscolo-scheletrici e nessun aumento di nuova incidenza di diabete. Nei soggetti che hanno ricevuto il farmaco si è comunque rilevata un’aumentata incidenza di colelitiasi e di gotta.

Nello studio l’acido bempedoico ha quindi dimostrato la capacità, (coerente con la sua potenzialità di diminuire dei valori di LDL), di ridurre, del 13% e dell’ 1,6% in termini assoluti, l’end point composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica. Il farmaco ha inoltre ridotto significativamente gli infarti, sia fatali che non, e le procedure di rivascolarizzazione. Ovviamente tali dati si possono applicare solo allo specifico gruppo di pazienti intolleranti alle statine e non possono essere estrapolati ai soggetti con caratteristiche differenti. Mi riferisco ai soggetti già in terapia con altri farmaci ipolipemizzanti o con differenti valori basali di LDL. In questo sottogruppo specifico, però, in cui maggiormente abbiamo bisogno di strumenti terapeutici per ridurre i valori di colesterolo, i risultati del CLEAR OUTCOME forniscono un supporto scientifico all’uso del nuovo farmaco.

Bibliografia:

  1. Nissen SE, Lincoff Am, Brennan d et al for the CLEAR Outcomes Investigators. Bempedoic Acid and Cardiovascular Outcomes in Statin-Intolerant Patients. DOI: 10.1056/NEJMoa2215024