La risposta pressoria anomala durante sforzo (ABPR) è stata storicamente considerata un segnale precoce di rischio futuro di sviluppare ipertensione nella popolazione generale.
Ma cosa succede quando compare in soggetti apparentemente “invulnerabili” come gli atleti olimpici?
In uno studio recentemente pubblicato su Journal of Hypertension, i ricercatori dell’istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI di Roma hanno esaminato 1460 atleti olimpici sottoposti a valutazione cardiovascolare completa prima delle Olimpiadi. 117 atleti (8% della popolazione di studio) ha mostrato una risposta pressoria anomala durante il test da sforzo, definita come pressione sistolica >220 mmHg nei maschi e >200 mmHg nelle femmine, o pressione diastolica >85/80 mmHg rispettivamente.
Un dato sorprendente è che gli atleti con ABPR presentavano un rischio cardiovascolare più elevato (pressione sistolica e diastolica più elevata a riposo, BMI aumentato, intolleranza glucidica, familiarità per malattie cardiovascolari) e una maggiore incidenza di aritmie ventricolari da sforzo (19.6% vs. 11.9% rispetto agli atleti normotesi, p=0.015).
Non solo, quando ABPR e aritmie coesistevano, l’ecocardiogramma evidenziava un più marcato rimodellamento cardiaco, con volumi ventricolari aumentati e maggiore massa ventricolare. Questo sottolineava come l’ABPR di per sé non era sufficiente a generare delle aritmie sotto sforzo ma lo diventava negli atleti con un cuore particolarmente rimodellato.
Il dato interessante è che questi atleti non differivano per tipo di sport praticato, età o parametri ematochimici, suggerendo che il vero elemento patogenetico potesse essere l’incrementato stress parietale secondario all’ipertensione da sforzo su un cuore già di per sé rimodellato dall’attività sportiva.
Gli autori sottolineano come ABPR, anche negli atleti, possa rappresentare un marcatore precoce di disfunzione endoteliale o una predisposizione genetica all’ipertensione.
Questa alterazione precoce potrebbe non essere ancora sufficiente a generare elevati valori pressori a riposo ma potrebbe essere tale da scatenare una ipertensione solo durante sforzo.
In conclusione, questo studio fornisce diversi messaggi chiave:
- Prevalenza significativa dell’ABPR: circa l’8% degli atleti d’elite presenta una risposta pressoria anomala allo sforzo la quale è associata ad un profilo di rischio cardiovascolare più alto.
- Maggiore incidenza aritmica: Gli atleti con ABPR mostrano una più alta prevalenza di aritmie ventricolari da sforzo rispetto ai normotesi.
- Rimodellamento cardiaco pro-aritmico: tra gli atleti con ABPR solo coloro che avevano anche un marcato rimodellamento cardiaco avevano una maggiore prevalenza di aritmie.
Bibliografia:
- Di Gioia G, Ferrera A, Maestrini V, Monosilio S, Squeo MR, Lemme E, Serdoz A, Mango F, Pelliccia A. Abnormal blood pressure response to exercise and ventricular arrhythmias: a suspicious association in athletes. J Hypertens. 2025 Mar 1;43(3):513-520. doi: 10.1097/HJH.0000000000003936. Epub 2024 Nov 27. PMID: 39625053.