LA CARDIOPATIA TIREOTOSSICA
di Luca Piantoni
08 Maggio 2014
Le cause più frequenti di ipertiroidismo o tireotossicosi sono:
  • l’ipertiroidismo autoimmune o Morbo di Basedow,
  • il gozzo pluri nodulare tossico,
  • l’adenoma  tossico o Morbo di Plummer
  • la fase ipertiroidea della tiroidite di Hashimoto (Hashitossicosi)
  • la fase ipertiroidea della tiroidite subacuta
  • l’assunzione di iodio e di farmaci (tireotossicosi factizia)

 

Sintomi:
calo ponderale nonostante un aumento dell’assunzione alimentare, sensazione di caldo, sudorazione, palpitazioni, tachicardia, aumento della pressione arteriosa differenziale, facile affaticabilità, dispnea da sforzo, astenia, febbricola, retrazione della palpebra superiore, insonnia, nervosismo, agitazione psicomotoria, maggiore emotività, fini tremori alle mani, aumento della frequenza di evacuazioni o anche diarrea, ridotta tolleranza glucidica, ipercolesterolemia, polimenorrea.

 

Incidenza: 0,1- 0,2 % negli uomini e 1,2-2 % nelle donne.
Frequenza maggiore:  40 – 50 anni  per le forme autoimmuni nelle zone a normale contenuto di iodio, 50 – 60 anni per le forme nodulari, prevalenti nelle aree a carenza iodica.

 

MANIFESTAZIONI CARDIOVASCOLARI DELL’IPERTIROIDISMO

 

Nei giovani prevalgono le manifestazioni neuropsichiche con sintomi cardiovascolari modesti: palpitazioni, tachicardia, dispnea da sforzo.

 

Nei soggetti anziani, anche per una possibile preesistente patologia cardiaca, i sintomi cardiaci sono prevalenti: aritmie sopraventricolari (Tachicardie parossistiche sopraventricolari, Fibrillazione atriale), angina, scompenso cardiaco, ipertensione sistolica, ipotensione diastolica per vasodilatazione periferica.
I casi più gravi con scompenso congestizio ed angina compaiono quasi esclusivamente in soggetti con cardiopatia preesistente, in particolare  di sesso maschile e di età superiore ai 50.

 

Nei casi di tireotossicosi non trattata e di lunga durata può essere osservato scompenso cardiaco congestizio anche in soggetti con cuore altrimenti sano.
Nei pazienti cardiopatici gli effetti emodinamici negativi della tireotossicosi si manifestano a livelli più modesti di iperfunzione tiroidea rispetto a quanto si osserva nei soggetti con cuore normale.

 

Nel paziente già ischemico si può avere un aggravamento della sintomatologia anginosa. L’angina pectoris raramente compare in soggetti non coronaropatici mentre in questi l’aumentato consumo di ossigeno indotto dall’ipertiroidismo può essere causa di un aggravamento o di una slatentizzazione dell’angina preesistente.

 

La fibrillazione atriale presenta un’incidenza del 10-25% nei pazienti ipertiroidei, tale incidenza è maggiore nei maschi e aumenta con l’avanzare dell’età, negli anziani può rappresentare l’unico segno dell’ipertiroidismo.

 

L’ipertiroidismo non è la causa più frequente di fibrillazione atriale e solo raramente forme subcliniche di ipertiroidismo danno luogo a FA.
L’ipertiroidismo può anche aggravare aritmie ventricolari di origine ischemica.

 

Nei pazienti ipertiroidei si assiste alla comparsa di ipertrofia cardiaca inizialmente di tipo concentrico, seguita, successivamente da progressiva dilatazione del ventricolo sinistro. La frazione di eiezione del ventricolo sinistro è già elevata in condizioni di riposo, non presenta il fisiologico incremento durante aumento dell’attività fisica, per cui l’ipertiroidismo di lunga durata può portare a insufficienza cardiaca anche in soggetti non cardiopatici ed avrà i caratteri dello scompenso ad alta portata dovuto essenzialmente ad una eccesiva domanda periferica e non ad una primitiva riduzione della capacità di pompa del cuore. Naturalmente in presenza di patologia cardiaca con ridotta riserva funzionale sarà più precoce e più grave la comparsa dello scompenso.

 

Dott. Luca Piantoni
Endocrinologo
Ospedale S. Eugenio Roma