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Il dolore al petto che avverto può essere angina, o addirittura un infarto?

Redatto dal Comitato Scientifico del C.L.I.

Chi non ha mai accusato un fugace dolore al petto alzi la mano. Quando ci si deve preoccupare? Il sintomo che avvertiamo potrebbe essere angina?

Che cos’è l’angina innanzitutto?

Tutti gli organi del nostro corpo per vivere e funzionare necessitano di nutrimento e ossigeno che viene loro fornito dal sangue. Il muscolo cardiaco svolge un ininterrotto lavoro di pompa e necessita di grandi quantità di sostanze energetiche e di ossigeno che gli vengono forniti dalle arterie del cuore (le arterie coronarie). Il flusso di sangue nelle coronarie può purtroppo diminuire, soprattutto durante uno sforzo, per via di un restringimento coronarico dovuto all’aterosclerosi. Si genera allora nel cuore una sofferenza, che nel gergo tecnico chiamiamo ischemia, e che è caratterizzata da alterazioni dell’elettrocardiogramma e da un dolore conosciuto come angina pectoris.

Come riconoscere l’angina pectoris.

L’angina pectoris il più delle volte viene promossa dallo sforzo (come il camminare a passo veloce o in salita) e viene avvertita dal paziente come un dolore toracico oppressivo o urente, talvolta irradiato al collo, mandibola o alle braccia. Il dolore può anche presentarsi come costrizione al collo, dolore alla mandibola, essere localizzato al braccio sinistro, alla spalla sinistra o ambedue le braccia (più raramente) o allo stomaco.  Dura di solito pochi minuti e si interrompe con lo sforzo.

L’angina può venire anche a riposo?

L’angina può anche essere causata da uno spasmo delle coronarie e in questi casi insorge più spesso a riposo. Anche la forma instabile di angina, che è senz’altro la più grave, compare spesso a riposo. In questi casi il dolore che si presenta a riposo tende a ripetersi a breve distanza di tempo (spesso poche ore). In alcuni casi di angina instabile il dolore si presenta durante l’attività fisica ma con una caratteristica particolare che permette la diagnosi di instabilità: l’ingravescenza. Il dolore da sforzo insorge infatti per sforzi fisici di entità sempre più lieve. L’angina instabile è spesso il preludio dell’infarto miocardico.

Se si tratta di un infarto che caratteristiche ha il dolore?

Il dolore ha le stesse caratteristiche di quello descritto per l’angina pectoris; è però abitualmente più intenso e soprattutto di durata maggiore (anche di ore). Dopo 15 minuti di dolore è bene ricorrere al 118 per permettere le cure tempestive che si possono prestare solo in un’ambulanza e successivamente al pronto soccorso.

E se invece il dolore non venisse dal cuore?

Capita molto spesso che il dolore non sia cardiaco.
La diagnosi differenziale dell’angina e dell’infarto miocardico (qualora il dolore sia protratto) si pone con le seguenti malattie:

  1. Reflusso gastro-esofageo.
    Il sintomo è caratterizzato da un dolore localizzato alla bocca dello stomaco o al petto e si può irradiare al collo. Tipicamente il sintomo è di lunga durata (anche ore) e si ripete spesso. Questo elemento temporale è di fondamentale importanza per una diagnosi differenziale. La tosse secca o “raspetto” alla gola orientano verso la diagnosi di reflusso;
  2. Dolore radicolo-nevritico.
    In questi casi il dolore è tipicamente puntorio e dura pochi secondi, ripetendosi anche più volte. È inquadrabile come un dolore reumatico delle terminazioni nervose della gabbia toracica;
  3. Pericardite.
    Il dolore da pericardite è avvertito al petto, dura ore o giornate e si intensifica con gli atti del respiro o i movimenti delle braccia.

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