Chi è esposto allo stress
L’affermazione che l’infarto colpisce più spesso i dirigenti, le persone cariche di impegni e di responsabilità è risultata scarsamente fondata. A provocare lo stress possono essere sia stimolazioni eccessive quali la fretta, i troppi impegni concomitanti, sia le stimolazioni troppo deboli quali le mansioni ripetitive,il lavoro che non valorizza.
Lo stress non è l’aggressione, ma la risposta all’aggressione la quale ha conseguenze diverse secondo il nostro modo di essere, il tipo di personalità e di livello intellettuale, la cultura ricevuta, l’influenza che l’ambiente dove si vive e si lavora esercita su di noi. Esistono due “ormoni dello stress”, chiamati catecolamine, il cui aumento nel sangue provoca innalzamento della pressione arteriosa, accelerazione del battito cardiaco, aumento della forza di contrazione del cuore. Essi danno la carica all’individuo esaltandone la forza fisica, l’aggressività e il coraggio e, in passato, sono stati utili nell’affrontare le lotte per la sopravvivenza.
Nella società civilizzata questa carica è diventata sempre meno utile e gli effetti delle catecolamine possono essere mal tollerati da un cuore indebolito dalla mancanza di esercizio fisico, dal fumo, dall’eccesso di colesterolo nel sangue e da precoce aterosclerosi delle coronarie.
Lo stress è un fattore di rischio, ma con un ruolo molteplice e collaterale nel quadro non ancora esattamente delimitato delle “malattie della civilizzazione”.
