15 mila morti
Più della metà degli individui ipertesi non sa di esserlo e meno della metà di coloro che sanno di avere la pressione alta si cura in modo efficace e continuativo. L’ipertensione è il più importante fattore di rischio coronarico. Molti animali immuni dall’ aterosclerosi, sono colpiti dalla malattia quando vengono resi sperimentalmente ipertesi. Lo studio di Framingham ha dimostrato che l’infarto del miocardio è tre volte più frequente negli ipertesi rispetto ai soggetti con pressione normale. Gli ipertesi che non si curano sono colpiti dall’ictus cerebrale e dalle coronaropatie con frequenza doppia rispetto agli ipertesi che si curano regolarmente. La pressione alta favorisce l’insorgenza e la progressione delle lesioni atero-sclerotiche potenziando l’effetto di vari agenti aterogeni: accresce la penetrazione del colesterolo nelle pareti delle arterie, stimola la proliferazione delle cellule muscolari arteriose, altera l’equilibrio fra fattori trombogeni e anti-trombogeni a favore dei primi. In Italia i morti per ipertensione arteriosa sono più di 15 mila ogni anno; negli USA l’ipertensione è causa di 26 milioni di giorni di ricovero in ospedale e di 82 milioni di giornate di malattia.
